Ammonta a circa due milioni di euro la somma stanziata per il Bonus Idrico 2017 e destinata al supporto dei nuclei familiari che vivono particolari situazioni di disagio economico. Ecco tutte le informazioni e i requisiti necessari per presentare la richiesta
Il countdown è quasi terminato. Resta meno di una settimana, infatti, per presentare la domanda di richiesta relativa al Bonus Idrico 2017, un rimborso spese messo a disposizione dall’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano e che coinvolgerà i cittadini di diversi comuni campani.
Il progetto prevede lo stanziamento di circa due milioni di euro che, nell’ambito delle agevolazioni tariffarie a carattere sociale, saranno destinati al supporto di tanti nuclei familiari che vivono particolari situazioni di disagio economico.
Più nello specifico, tutti gli assegnatari del bonus riceveranno un rimborso annuale, pari all’importo relativo per 29.200 litri di acqua, calcolato applicando la tariffa vigente relativa agli usi domestici tenendo conto di ciascun componente del nucleo familiare richiedente. In questo modo a tutti beneficiari sarà assegnato un credito residuo che verrà scalato attraverso le fatture emesse successivamente all’assegnazione o, in caso di irregolarità con i pagamenti, che potrà servire a compensare gli importi insoluti fino al loro esaurimento.
La domanda di richiesta per partecipare all’assegnazione del bonus è reperibile sui siti www.ato3campania.it e www.goriacqua.com, e può essere presentata presso gli uffici dei Servizi Sociali del proprio Comune di residenza entro il 15 novembre prossimo. Proprio le singole amministrazioni, poi, si occuperanno di verificare le istanze e la documentazione allegata per stilare una graduatoria con tutti gli aventi diritto da trasmettere al Gori che provvederà a sua volta alla ripartizione delle somme avvalendosi direttamente della bolletta dei singoli utenti.
Il requisito fondamentale per presentare la domanda è una attestazione Isee con valore inferiore od uguale ad 8.107,50 euro per famiglie con quattro o più figli a carico, valore che diventa non superiore a 20.000 euro in presenza di casi in cui una grave malattia accertata costringa all’utilizzo di elevate quantità di acqua necessarie per ridurre al minimo il disagio fisico.