In questi giorni, decine di migliaia di docenti delle scuole italiane sono in procinto di ricevere l’accredito di 500 euro del bonus di formazione
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In questi giorni, decine di migliaia di docenti delle scuole italiane sono in procinto di ricevere l’accredito di 500 euro del bonus di formazione, disciplinato dalla legge 107 del 2015 della riforma Renzi-Giannini.
Il bonus, spendibile entro il 31 agosto 2016, per l’acquisto di libri, corsi di formazione, biglietti per assistere a spettacoli cinematografici o teatrali, acquistare software e hardware, a condizione che siano funzionali ad un accrescimento culturale o all’aggiornamento professionale, sta tuttavia suscitando dubbi e perplessità anche in ordine alla tipologia dei beni concretamente acquistabili.
Secondo alcuni, infatti, sarebbe possibile utilizzare il bonus per l’acquisto di un tablet, ma non ad esempio di uno smartphone. Ciò in quanto, sebbene entrambi dispongano di molteplici funzioni analoghe, il secondo non consentirebbe il richiesto accrescimento culturale, essendo concepito prevalentemente come mezzo di comunicazione.
Intanto, da Salerno, il Vice Presidente di Azzurra Libertà “Charles De Gaulle”, Antonio Cacace, manifesta in una nota le proprie perplessità rispetto ad un provvedimento che ritiene più funzionale ad una vana gratificazione dell’insegnante che alla soluzione dei reali problemi che attanagliano la scuola ed, in generale, l’Italia.
“Quei soldi avrebbero potuto essere spesi meglio, tra pensionati che non arrivano alla fine del mese e piccole attività commerciali che chiudono. Questa non è buona politica”.
Intanto si attende la risposta ufficiale del Ministero in merito ai tanti dubbi che ancora attanagliano gli stessi docenti in merito all’utilizzabilità del bonus.
L’atteso decreto dovrebbe chiarire anche la questione dei biglietti privi di data per assistere a spettacoli teatrali o cinematografici e, in generale, alla rendicontazione delle spese non facilmente documentabili in quanto presuppongono l’emissione di fatture o scontrini.
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