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Bon Aventure, Alì racconta il suo sbarco col rap

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Bon Aventure, Alì racconta il suo sbarco col rap

Bon Aventure, dieci mesi di viaggio verso l’Italia raccontati a colpi di rime rap da Alì, ragazzo senegalese del centro d’accoglienza di Baronissi

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Bon Aventure. Un titolo che sembra un buon augurio per il futuro, un auspicio importante per un ragazzo che ha intrapreso un lungo viaggio e che ha pagato 800 euro per un posto su quel barcone diretto in Italia, che vuol dire speranza.

Alì da Tambacunda (Senegal) ha intrapreso il viaggio della speranza nel settembre 2014. Senegal, Mali, Algeria, Marocco, Liberia, le tappe dell’Italia. Dieci lunghi mesi prima di approdare a Reggio Calabria, per poi trasferirsi nel centro d’accoglienza di Saragnano di Baronissi, gestito dall’Associazione La Tenda. Alì, da poco maggiorenne, è fuggito dalla sua terra, tagliando i ponti col passato, rischiando di perdere ogni cosa. Ma non la passione per il rap. Alì infatti, in Senegal faceva parte di Koono Crou 52, un gruppo di sette ragazzi appassionati di hip hop.

E proprio il rap è stato il mezzo per raccontare la sua avventura, il suo viaggio a colpi di rime, realizzando una canzone. Il caso ha fatto incontrare Alì con Marcello Di Matteo, dj Marcellino per tutti; e da lì è nata l’idea. Lo studio Periferica Konnection ha permesso la registrazione del brano, Matteo Scarpa ha tradotto i suoi versi e dj Marcellino ha recitato il testo in italiano.bon aventure

“La canzone parla della mia vita, il mio viaggio verso un altro paeseracconta Alì nel testo tradotto in italiano da Matteo Scarparacconta del Senegal e del perché sono dovuto scappare via, anche senza volerlo. Vivevo come un nemico dentro il mio stesso Paese. Troppi nemici, non si viveva bene, troppe difficoltà da affrontare. Per questo sono dovuto scappare”. Tanti ostacoli sulla strada di Alì, che però, nonostante le sofferenze e dopo tanto tempo, ha trovato un approdo sicuro, un’accoglienza forse insperata, ma che probabilmente potrà cambiargli la vita.

“Per tanto tempo, mesi, non mi sono fatto sentire piùprosegue il giovane senegalese, ricordando la sua storiatutti pensavano che io fossi morto. Anche mia madre aveva tanta paura, perché sentiva tutti dire che suo figlio era morto. Fin quando le ho fatto sapere che stavo bene, che ero sano e salvo in Italia”. Sono strofe di Bon Aventure, cantata in lingua wolof, raccontate dalla voce di dj Marcellino, popolare disk jockey e membro di Overline, collettivo di hip hop e graffiti.

Io non dimenticherò mai i miei amici, quelli che mi hanno aiutato in strada, lungo il mio viaggioconclude Alì nella sua canzonevoi mi date coraggio, mi avete aiutato a passare la frontiera, il deserto, il mare. È con il vostro coraggio che ora io sono qui. Non con quello dei miei nemici. Con loro abbiamo uguali solo i denti bianchi ma non lo stesso cuore nero”.

Alì lascerà il centro di Baronissi per entrare in uno di seconda accoglienza. E lascerà in noi una storia di integrazione che va oltre l’accoglienza e e le frontiere. È una storia che ha una colonna sonora e che, ci auguriamo, porti tanta fortuna ad Alì. [ads2]