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Tablet con sensori subacquei, l’ultima frontiera del turismo sott’acqua

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Tablet con sensori subacquei, l’ultima frontiera del turismo sott’acqua

Alla BMTA si parla di turismo subacqueo. L’esperienza della Sicilia raccontata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana

Turismo archeologico subacqueo? Da oggi si può.

Tablet con sensori subacquei per ammirare, nel corso della visita-immersione, come era la Villa con ingresso a Protiro al Parco Archeologico della Città Sommersa di Baia in età romana: è l’ultima frontiera della sfida per la fruibilità del patrimonio in fondo al mare presentata alla BMTA dal Direttore del Nucleo per gli Interventi di Archeologia Subacquea (NIAS) Barbara Davidde.

La novità è stata illustrata nel corso della Conferenza “Ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sommerso mediterraneo” organizzata in collaborazione con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.

Uno strumento interattivo che valorizzerà e renderà ancora più suggestiva ed emozionale la visita nel sito, sviluppato dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro MiBACT grazie al progetto internazionale iMareculture finanziato con fondi europei.

“Il turismo subacqueo è diventata una realtà effettiva soprattutto nelle piccole aree – ha evidenziato Sebastiano Tusa,  Archeologo e Soprintendente del Mare Regione Siciliana – l’interesse sempre più vasto, unito allo sviluppo di tecniche e metodiche, hanno fatto sì che oggi tutti possono fare immersioni e ammirare i reperti sotto il mare”.

Ben 27 i Parchi realizzati in 12 anni dalla speciale Soprintendenza che dirige, vere e proprie aree archeologiche subacquee visitabili e godibili anche grazie a palmari che si possono mettere al polso e che, con un sensore puntato sui pannelli informativi, offrono al turista sub tutte le descrizioni e informazioni utili.