Come spesso ci ha abituato la nostra Nazionale nella storia delle competizioni mondiali ed europee, ci ritroviamo a dover vincere per forza e a sperare nei risultati altrui per qualificarci al turno successivo. Ma c’è da aggiungere che le ultime volte che l’Italia è arrivata fino in fondo, Europeo 2000 e Mondiale 2006, abbiamo vinto il nostro girone con tranquillità.
Stavolta il rimpianto è più grande, perché l’Italia vista in campo non ha affatto deluso. Un buon esordio con la Spagna e un ottimo primo tempo con la Croazia hanno messo in evidenza un’idea di calcio ed un discreto gioco.
Cosa è mancato? I nostri attaccanti sono stati bravi, fino ad un attimo prima di fare gol. Il 3-5-2 ha dato più sicurezza difensiva, tant’è che gli stessi calciatori hanno promosso quest’impostazione, ma meno spinta offensiva, ed è qui che bisogna lavorare. I due gol presi sono frutto di singole sbavature, uno svarione di Bonucci con la Spagna ed un non-intervento dello sfortunato Chiellini. Ma abbiamo retto più che bene agli attacchi avversari. Sarò ripetitivo, ma credo ancora che Balotelli possa dare tanto a questa Nazionale e in molti hanno pensato che la sostituzione di giovedì è stata affrettata. Il ragazzo ha la capacità di crearsi delle occasioni importanti, di trovare gli spazi giusti. Nonostante l’insolenza fa paura a tutte le difese. Probabilmente, se giocasse in un grande club italiano, la stampa sarebbe molto più tenera con lui. Forse dimentichiamo i flop di Totti e Del Piero a Mondiali ed Europei prima di trionfare a Berlino, né da protagonisti e nemmeno titolari a 21 anni. Con la Croazia è cresciuto, diamogli fiducia.
Per il resto la squadra ha sicuramente bisogno di migliorare qualcosa e il c.t. Prandelli lo sa. Giaccherini, nonostante la generosità, gioca fuori ruolo e Maggio non sta incidendo come potrebbe. Non sarebbe una cattiva idea fare turn-over lì dove si spendono tante energie dando una chance a Balzaretti ed Abate, più terzini che ali. In difesa il recuperato Barzagli potrebbe dare più garanzie alla squadra in virtù di un titubante Bonucci. Ma è soprattutto al centro che bisogna dare qualcosa in più. Intoccabili Pirlo e Marchisio, Thiago Motta non è stato sufficiente. Le alternative ci sono, da Nocerino a Montolivo (più il primo che il secondo) fino alla pazza idea di un Diamanti interno di centrocampo, perché no. In fondo con l’Irlanda oltre ad essere costretti a vincere, siamo obbligati a fare più gol possibili, qualità e fantasia di certo non guasterebbero.
Insomma, non facciamo calcoli, non pensiamo ad una presunta disonestà di Spagna e Croazia e non parliamo di biscotti. Siamo i primi a giustificare certi atteggiamenti che hanno poco di sportivo e calcistico, di cosa ci lamentiamo. Puntiamo a vincere e non processiamo Prandelli. Noi al bar capiamo di calcio più di un allenatore? Ovviamente no, lo diciamo sia al nostro che agli altri bar.