E’ tempo di presentazioni in casa Salernitana che, dopo l’arrivo di Fofana, ha ieri ufficializzato Alberto Bianchi, centrale difensivo classe ’80 che va a rimpinguare la difesa, reparto fin qui molto lacunoso.
Dopo aver svolto il suo secondo allenamento con i nuovi compagni, Bianchi, che ha firmato un contratto con scadenza giugno 2014, al termine della seduta mattutina è intervenuto in conferenza stampa: “Sono contento e fortemente motivato di Salerno, piazza ambiziosa; volevo la Salernitana e finalmente siamo qui, pronti per iniziare questa rincorsa ai play-off. Il primo impatto con la squadra è stato positivo, si arrivava da una vittoria quindi c’era euforia”. Sebbene la vittoria in rimonta ottenuta domenica abbia rilanciato le ambizioni della Salernitana di conquistare un posto tra i play-off facendo partire la rincorsa, Bianchi è concentrato sulla partita che domenica vedrà i granata opposti al Pontedera: “Dobbiamo iniziare piano, facendo un passo alla volta e scalando la classifica. A Pontedera cercheremo di fare la nostra partita e ritornare con un risultato positivo”. Presentatosi con la numero 6, Bianchi già al “Manucci” potrebbe esordire nel ruolo di difensore centrale, ma l’ex capitano dell’Ascoli spiega di poter ricoprire tutti i ruoli della difesa: “Nella mia carriera ho giocato sia terzino sia centrale, però negli ultimi anni più centrale. Sono un centrale che si adatta a terzino, nella difesa a tre ho giocato in tutti e tre i ruoli, anche a sinistra. Nessun giocatore direbbe che non vuole giocare, ovviamente mi attengo alle scelte del mister, è lui che decide. L’importante è l’obiettivo finale e non giocare tutte le partite, l‘io non va davanti il noi”.
Bianchi arriva da Ascoli, squadra dove il ds Fabiani aveva iniziato la stagione e da cui potrebbero arrivare Pestrin e Scalise, se riescono a trovare l’accordo con la Curatela Fallimentare: “Parlo per me, ho rinunciato allo stipendio di gennaio che dovevo percepire in questi giorni e mi sono liberato. In una società che vuol fare bene ci sono dei ruoli che vanno rispettati, non è compito mio parlare di Pestrin e Scalise, che sono due amici”. Prima di arrivare a Salerno da Ascoli, Bianchi si è fermato a Roma dove ha potuto incontrare Lotito: “Ho visto il presidente Lotito e sentito telefonicamente l’altro presidente Mezzaroma; entrambi mi hanno trasmesso mi hanno trasmesso carica e sono convinti possiamo ambire ad altre posizioni in classifica. Siamo consapevoli di aver reso al di sotto le aspettative, non è facile sempre vincere, questa categoria l’ho giocata e conosco le difficoltà, noi dobbiamo puntare ai play-off e vincerli, per noi è difficilissimo raggiungere le prime due, Perugia e Frosinone. Secondo me il Lecce ha più possibilità di raggiungerle, ma tutte e tre Lecce sono troppo distanti da noi. Le altre, invece, possono essere tutte alla nostra portata se dimostriamo di fare qualcosa in più”.
Ieri Ighli Vannucchi, ex giocatore della Salernitana, ha voluto mandare l’augurio della nuova avventura via facebook e Bianchi così risponde: “Con Ighli mi lega un rapporto di amicizia, siamo stati compagni di camera e mi ha fatto vedere almeno 30 volte il suo gol di testa contro il Vicenza, l’ho ringraziato pubblicamente e privatamente”. Tra le varie squadre con cui Bianchi ha giocato ci sono piazza come Ascoli e La Spezia che hanno una certa tradizione: “L’esperienza a La Spezia è stata la parentesi migliore della mia carriera, lì cui ho conquistato due promozioni. Le città sono similari non solo perché sono vicino al mare quanto per il calore della piazza, mi auguro di ripercorrere le stesse tappe e riavere le stesse gioie”. Bianchi chiede il sostegno del pubblico, però sa che c’è solo una strada per riportare i tifosi sugli spalti, le vittorie: “La tifoseria a Salerno è una componente fondamentale per la nostra risalita in classifica, chiediamo di darci un po’ di fiducia, la società si sta muovendo per rinforzare la squadra, il campionato è ancora lungo e contiamo di poter riavvicinare il pubblico ma senza parole, con i fatti possiamo portare l’entusiasmo”.
Un tallone d’Achille della Salernitana è la mancanza dei campi di allenamento che comporta un girovagare su diverse superfici in provincia: “E’ fondamentale avere una casa dove allenarsi, il “Città d’Ascoli” ha potenzialità enormi ma è stato abbandonato a se stesso. L’organizzazione alla fine dell’anno porta dei punti e avere un campo a disposizione sarà fondamentale, come avere una palestra. Ho vinto tre campionati e non ci sono segreti, ciò che fa la differenza è l’organizzazione, il gruppo, remare tutti dalla stessa parte calciatori, società, stampa e tifoseria. Ci vuole il giusto amalgma, il gruppo è sano per quello che ho potuto vedere in questi due giorni”.