Si è concluso l’iter amministrativo per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie per il riscatto dei territori e la dignità dei cittadini. Soddisfatto il Coordinamento di Libera
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Abbiamo appreso con gioia la notizia della conclusione dell’iter amministrativo avviato dal Comune di Salerno e che ha portato al riutilizzo sociale del bene confiscato di Ogliara, assegnato attraverso bando pubblico ad una associazione e divenuto un centro polifunzionale diurno per minori.
Non possiamo non sottolineare l’importanza di questa iniziativa che, restituendo alla comunità un bene sottratto alla camorra, segna l’ennesimo punto a favore dello Stato nella battaglia quotidiana contro le organizzazioni criminali.
I beni confiscati alle mafie, oltre a custodire uno straordinario valore simbolico, rappresentano, dal Nord al Sud del Paese, una straordinaria risorsa per le comunità locali. Ed è particolarmente significativo che, in un momento delicato come quello che stiamo attraversando e nel quale spesso a subire gli effetti della crisi finiscono con l’essere i soggetti più deboli, case, ville, appartamenti e terreni appartenuti ai clan diventino luogo di riscatto sociale, di esercizio della solidarietà, di affermazione dei diritti e della dignità della persona.
In tal modo questi beni diventano la nuova frontiera di un welfare in grado davvero di farsi carico concretamente dei bisogni e delle difficoltà dei cittadini, trasformandosi altresì in opportunità di sviluppo, di lavoro, di riscatto.
Ecco perché ci sentiamo di sottolineare l’importanza di questa iniziativa. Lo facciamo a poche ore dalla costituzione ufficiale dell’Associazione Temporanea di Scopo che, a Battipaglia, è risultata assegnataria, all’esito di una procedura ad evidenza pubblica, di un bar confiscato alla criminalità organizzata: un altro passo verso il riutilizzo effettivo e concreto di un altro bene che diventerà luogo di aggregazione, di educazione, di opportunità per tutti i cittadini.
Il territorio della provincia di Salerno, pur con le numerose criticità che ancora caratterizzano i processi di riutilizzo sociale, sta facendo dunque la propria parte, grazie all’impegno e alla buona volontà delle Istituzioni e di tante realtà del terzo settore.
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Libera, tra le cui competenze non rientra la gestione diretta dei beni confiscati, è impegnata quotidianamente a sostenere ed accompagnare quanti, siano essi soggetti pubblici o del privato sociale, si dedicano a dare concretezza allo spirito della legge sul riutilizzo sociale dei beni confiscati.
Per quanto ci riguarda, dunque, anche attraverso la rete territoriale dei Presidi di Libera (da Salerno a Battipaglia passando per Scafati, Mercato San Severino e Pagani) ribadiamo la nostra massima e totale disponibilità a fare la nostra parte perché il numero dei beni confiscati alle mafie ed effettivamente riutilizzati e resi fruibili alle comunità locali possa continuare a salire.
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