Ennesima crisi industriale, ennesima storia di delocalizzazione. Anche la trasmissione La7 “L’aria che tira” è andata a Battipaglia per la vicenda Treofan
Oggi è arrivato lo stipendio del mese di dicembre ma, con essi, anche quindici vigilantes inviati da Jindal: il timore è che questa scelta sia il preludio per la chiusura dello stabilimento.
“L’atteggiamento di Jindal continua ad essere per noi illegale – spiega un lavoratore durante la trasmissione condotta da Myrta Merlino – e in barba ad ogni regola e legge italiana. I vigilantes sono venuti, con garbo, su disposizione dell’azienda centrale, senza sapere cosa fare concretamente.”
In studio anche Giorgio Sorial, Vice capo di Gabinetto del Ministro dello Sviluppo economico, che è intervenuto sulla questione: “Noi ci siamo già incontrati con i lavoratori, alcuni di loro li riconosco, siamo in contatto diretto. Da ottobre ad oggi, il management di questa società ha iniziato a spostare ordini dal sito di Battipaglia verso altri in Europa, ma la famiglia indiana (Jindal) che ha uno stabilimento a Brindisi, ha iniziato a svuotare il sito di Battipaglia degli ordini, proiettandoli proprio a Brindisi. Fa fatta squadra anche con le regioni, perché proprio la Regione Puglia sta finanziando Jindal a fondo perduto con oltre 12 milioni di euro per un accordo di programma.”
Un’altra lavoratrice ha lanciato l’appello: “Siamo qui per chiedere, a voce alta, questa volta al dott. Sorial, di continuare ad intraprendere la strada per avere i giusti contatti con la società. È l’unica cosa che manca in questo momento, si tratta di una società fantasma.” Poi, sul suo futuro: “È buio. Questo perché io vivo in una zona in cui la Treofan è considerata un fiore all’occhiello e intorno a noi c’è il nulla. Abbiamo bisogno che lo Stato tuteli il nostro diritto al lavoro.”