Dopo il placet del presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese, quest’oggi diverse delegazioni sono entrate all’interno dello STIR di Battipaglia. Le considerazioni della sindaca e del comitato
Ottenuto ieri dal presidente Strianese la visita allo STIR; le varie delegazioni oggi constatano la situazione in cui versano l’impianto e i rifiuti che accoglie.
La sindaca Fracese parla di un dialogo positivo
“È andata bene, oggi una delegazione del comitato Battipaglia Dice “NO”, del movimento Etica per il Buongoverno e di Legambiente hanno visitato lo stabilimento dello STIR. Presente anche il consigliere regionale Cammarano. Quando c’è il dialogo, quando c’è la possibilità di vedere direttamente quello che il lavoro all’interno dello STIR, tutto diventa più chiaro.
È una situazione che non colpisce soltanto Battipaglia, non colpisce solo la Campania. È l’intera nazione che ne sta soffrendo. Queste visite andrebbero fatte anche con le scuole, così i ragazzi si rendono conto di quanta immondizia produciamo, in modo da comprendere quanto sia fondamentale la raccolta differenziata. In tal modo ci sarebbe meno indifferenziato da raccogliere e bruciare.
Il problema risiede ad Acerra con l’interruzione di una linea, così che non si riesce a portare l’intero quantitativo nel Napoletano. Quelle che stazionano a Battipaglia sono circa 2000 tonnellate eco-balle previste da un’ordinanza di giugno, che ha visto una proroga fatta proprio qualche giorno fa. C’è un dato di fatto: Acerra brucia 150mila tonnellate all’anno, su 1 milione e 400mila prodotti. Ciò significa che il resto va esportato: il problema rifiuti esiste.”
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La posizione del Comitato
“Abbiamo visitato un impianto che è in sofferenza a causa di problemi strutturali del ciclo dei rifiuti campano. Le difficoltà di funzionamento del termovalorizzatore di Acerra e una raccolta differenziata e di qualità che ancora stenta ad affermarsi (ad esempio, Battipaglia è calata dal 61% del 2017 al 55% del 2018) rendono difficile una gestione ottimizzata dell’impianto, con ripercussioni evidenti sul territorio e sui cittadini.
Temiamo che la situazione possa esplodere con i fermi ad alcune linee di lavorazione ad Acerra previsti nei prossimi mesi e la chiusura totale per oltre un mese prevista per settembre. Abbiamo potuto constatare come sia fisicamente impossibile pensare di stoccare ulteriori rifiuti all’interno di un impianto ormai saturo in ogni spazio, ma anche realizzare il tanto annunciato e temuto (benché appaltato) impianto di compostaggio, senza prima rimuovere le tonnellate di ecoballe da un lato e di rifiuto biostabilizzato dall’altro, che occupano al momento i capannoni dell’impianto.
Riteniamo, perciò, contraddittorie e politicamente senza senso la serie di ordinanze e comunicati stampa emanati da Palazzo Sant’Agostino in questi ultimi giorni.
Se si continua a non affrontare seriamente il problema, ci ritroveremo presto la spazzatura per strada come all’epoca dell’emergenza di dieci anni fa. Ottimizzazione degli impianti, prevenzione e riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata spinta devono essere i precetti su cui ordinare l’azione amministrativa. A tutti i livelli: comunale, provinciale e regionale.
Battipaglia ha già dato e continua a dare. La provincia e la regione dovrebbero solo ringraziare questo territorio e i suoi cittadini, anzichè continuare a tentennare su decisioni fondamentali che riguardano il futuro della nostra terra e a pensare di utilizzare Battipaglia e i battipagliesi come un posto ed una popolazione destinati a risolvere i problemi che sorgono a causa dell’incapacità di una classe politica inefficiente.”