Ancora tante, troppe incertezze sulla realizzazione del sito di compostaggio a Battipaglia. Lidia D’Angelo, del comitato Battipaglia dice “NO” commenta le posizioni del ministro Costa  e del vice sindaco Angelo Cappelli

La redazione di Zerottonove.it ha raccolto la testimonianza di Lidia D’Angelo, tra i membri più attivi del comitato Battipaglia dice “NO” e del Coordinamento Battipaglia dice Basta, in merito alle recenti posizioni assunte dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, e il vice sindaco Angelo Cappelli.

Costa, una risposta “istituzionale”

Una risposta che si sofferma solo sullo stato dell’arte, secondo Lidia D’Angelo che, inoltre, punta il dito contro il ministro, reo di aver interpretato la figura di Ponzio Pilato nella vicenda.

“Occorre fare una premessa: la risposta del ministro arriva a seguito di un’interrogazione del senatore Iannone (Fratelli d’Italia) nel mese di aprile, quando ci fu la notizia che era andata a buon fine la gara dello svuotamento dell’ex Stir, che sappiamo essere propedeutico alla realizzazione dell’impianto di compostaggio nella struttura. In quella circostanza il parlamentare chiedeva come fosse possibile che ciò avvenisse nel periodo di lockdown. 

La risposta del ministro è arrivata nei primi giorni di giugno, ed è stata resa nota pochi giorni fa: si limita a fare una ricostruzione dei fatti, ripercorrendo l’inter della gara d’appalto, sino alla decisione finale della realizzazione dell’impianto di compostaggio. Costa, inoltre, ci dice quello che in realtà già sapevamo, ossia che nel Piano Regionale dei rifiuti è tutt’ora previsto e non è stato variato fino ad ora. La sensazione è che, oltre a non dirci nulla di nuovo, se ne lavi le mani, affermando che non sia di sua competenza la materia, ma che è la Regione Campania a decidere.”

Il comitato non si fida delle parole

Totalmente opposta a quello del ministro è la posizione del vice sindaco Angelo Cappelli che ha dichiarato, prima al quotidiano La Città, poi a Battipaglia News, che il sito di compostaggio non si realizzerà, visto la quasi-ufficialità di quello che sorgerà sul territorio di Pontecagnano Faiano (e dove già sormontano proteste).

“Sono parole, per adesso non abbiamo fatti. L’unico fatto che ci potrebbe rasserenare è la delibera di giunta regionale che va a modificare il Piano Regionale dei rifiuti ma, soprattutto, l’attribuzione dei fondi di sviluppo e coesione che erano stati previsti per la costruzione dell’impianto. Fino a quando quei fondi non vengono destinati altrove, per noi non cambia nulla.”

L’intervista

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