La “Missione Benefica”, così rinominata dalla sua promotrice, prosegue a Battipaglia senza sosta. A 10 giorni dalla prima mascherina, Anna Monaco risponde alla cittadinanza con un commovente “grazie”
Sono passati dieci giorni dal precedente articolo di Zerottonove.it nel quale si raccontava dell’iniziativa promossa da Anna Monaco che, nel suo atelier a Battipaglia, aveva iniziato a cucire della mascherine da distribuire ai più bisognosi. “Mi scrivono ‘grazie per quello che fai’ – ci confida Anna – ma non sanno che il regalo più bello lo stanno facendo i battipagliesi a me. Mi fanno sentire utile, mi danno serenità. Quanto è bella la parola ‘donare’, ancor più che ‘ricevere’.”
Arrivati al decimo giorno di un’iniziativa che ha trovato nella disponibilità e nella solidarietà dei cittadini di Battipaglia il motivo principale della sua riuscita, Anna non nega che ci sono stati momenti durare i quali ha avuto paura di smettere, per poi comprendere l’importanza del suo operato: “Inizialmente pensavo durasse pochi giorni, ma quando ho capito realmente quanto fosse alta l’esigenza e il bisogno di queste mascherine, mi sono detta ‘non mi posso fermare proprio adesso’. Sì, è vero, ci sono stati momenti in cui sono crollata, non fisicamente, ma psicologicamente. Ho ricevuto degli attacchi che non mi hanno fatto piacere, sono stata anche additata come un’arrampicatrice, o che volessi semplicemente sfruttare questa drammatica emergenza per fare pubblicità al mio atelier. Se avessi voluto fare speculazione, invece di fare beneficenza, avrei potuto tranquillamente vendere le mascherine che cucivo. Proprio per questo non ho assolutamente un conto di quante mascherine abbiamo fabbricato e donato.”
Donne, volontarie: chi sono “Le Mascherine”
Anna ha iniziato da sola, all’interno del suo spazio di lavoro, quell’atelier che le fa da compagnia da oltre trent’anni. Ma ora accanto a lei – seppure attraverso il display di un cellulare – ci sono dodici volontarie (il gruppo Whatsapp si chiama “Ce la faremo”), così come altre cinque fanno parte di un gruppo di volontarie della zona Aversana che, insieme, stanno raggiungendo il medesimo fine: aiutare. A proposito, abbiamo chiesto ad Anna come si è creata questa catena di collaborazione: “Il giorno dopo l’articolo di Zerottonove.it sono stata contattata da un paio di persone che mi hanno dato la loro disponibilità ad aiutarmi. C’è stato, successivamente, l’appello, diffuso sempre dai vostri canali, della sindaca Cecilia Francese che, ancora oggi, ringrazio di cuore. Di lì, poi, ha iniziato a muoversi tutta la macchina della solidarietà. La città di Battipaglia ha capito che realmente queste mascherine venivano distribuite gratuitamente.”
Poi sulle sue collaboratrici, che Anna ha già rinominato “Le Mascherine”, è lei stessa a parlarne con l’emozione nella voce: “Le volontarie fabbricano le mascherine presso le proprie abitazioni. Queste donne mettono a disposizione i loro materiali, corrente e tempo. Loro mi ringraziano, si sentono utili, si sentono vive, in questa “Missione Benefica”, come ormai la definisco. In questo periodo durante in cui siamo costrette a vivere in casa, senza poter uscire, loro stanno bene perché sono consapevoli che stanno dando una mano alla città. Stanno bene psicologicamente e moralmente. Sono delle donne meravigliose, umili. Hanno delle storie importanti alle spalle e, soprattutto loro, conoscono cos’è il dolore.”
La macchina della solidarietà di Battipaglia
L’emergenza del Covid-19 ha messo in ginocchio l’economia italiana, dai liberi professionisti, a numerose aziende che si sono ritrovate ad affrontare un’emergenza del tutto nuova da un giorno all’altro. Anna racconta, in tal senso, un episodio che l’ha colpita: “Un’azienda agricola, in modo particolare, era disperata. Aveva un urgente bisogno di mascherine. Ovviamente ho fatto il massimo, realizzandole ed offrendole. Questo ha permesso ai dipendenti di lavorare in sicurezza e garantire a noi cittadini i prodotti agricoli del territorio. L’agricoltura a Battipaglia, per tanti, è l’unica fonte di lavoro, e mi è sembrato doveroso aiutarli.”
Sulle offerte che riceve Anna mostra la totale trasparenza e abnegazione alla “missione”: “Da questa azienda ho accettato un contributo, e come per gli altri che ho ricevuto, l’ho utilizzato per acquistare il materiale per fabbricare le altre mascherine. Alla luce di ciò ringrazio PlastiCart che è stato generoso negli sconti per il materiale lì acquistato (TNT ed elastici n.d.r.). Queste mascherine sono arrivate al sindaco e sono state validate-approvate. Il tessuto utilizzato è il medesimo di quello delle mascherine utilizzate dai medici. Sono arrivate all’ospedale “Santa Maria della Speranza”, in un Centro Dialisi a Belvedere – Venodial – che da dieci giorni vanno avanti grazie a questa missione, e senza queste loro non potevano effettuare le dialisi. Erano al collasso.”
Ma accanto ad Anna c’è un gruppo di volontari che la sta supportando nella sua attività Si tratta dei volontari della Croce Amica, che ormai è divenuto organo preposto alla distribuzione delle mascherine, persino a domicilio. “Le nostre mascherine sono arrivate all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, sono state distribuite alle nostre Forze dell’Ordina, alla Polizia Municipale, alla Polizia di Stato, ai Carabinieri. – racconta orgogliosa Anna – Angosciante vedere tutti loro sprovvisti di mascherine, e quando gli sono state donate, mi hanno ringraziato. Erano senza parole, non sapevano cosa dirmi. Ho dovuto ricordare loro che siamo noi a dover ringraziare loro per il lavoro che svolgono oggigiorno, la nostra unica tutela su tutto il territorio, da Nord a Sud. Devo ringraziare, inoltre, la Protezione Civile sta dando un grande supporto, anche in termini fisici: hanno messo diversi volontari a disposizione che, in qualunque posto io debba andare, mi accompagnano, come angeli – ormai io li chiamo “Le mie Guardie del Corpo“.
Non fermarsi, fino alla sconfitta del “mostro bastardo”
Sono passati dieci giorni. Giorni di emergenza, di apprensione, di sgomento – vedendo le drammatiche immagini dei camion dei militari che, a Bergamo, trasportavano decine di salme. L’isolamento nelle proprie case, come affermato anche dal Presidente Conte, probabilmente verrà prorogato oltre il 3 aprile e – quindi – l’azione di Anna non terminerà a breve. “Io non mi fermo. Sarò pronta a farlo solo nel momento in cui avremo sconfitto il mostro bastardo. In questo momento il mio lavoro è fermo, tutto il mercato è fermo. Se non stessi portando avanti questa missione, sarei a casa, con le mani in mano. Ma io, almeno per adesso, non torno a casa, vivo nell’atelier 24 ore su 24. Lo faccio per tutelare i miei figli. Ma sto bene, sono felice, e ringrazio Dio, i miei ragazzi e mio genero, che ogni giorno che mi danno tanta, tantissima forza per andare avanti. Continuo, e lo faccio con la consapevolezza di aver avuto l’approvazione e il benestare delle Forze dell’Ordine, di tutto il Consiglio Comunale e del sindaco, che in una lunga telefonata mi ha esortato a non mollare, soprattutto in questo momento. Quindi ringrazio loro per la vicinanza che mi hanno dimostrato e ringrazio tutti i cittadini di Battipaglia.”