Clamoroso a Battipaglia: Cecilia Francese al terzo tentativo di consiglio viene nuovamente bocciata sulla liquidazione di Alba. Il consigliere Marino fa saltare il banco della maggioranza
Svolta clamorosa a Battipaglia: Cecilia Francese e la sua maggioranza si sgretolano sulla questione Alba, e sull’eventuale messa in stato di liquidazione della società.
In un Palazzo di Città blindato con decine di uomini dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, presenti tanti lavoratori di Alba che, a più riprese, hanno manifestato il proprio disappunto per la decisione assunta dall’amministrazione. Animi caldi sin dall’inizio quando l’opposizione, come sottolineato dal consigliere Gerardo Motta, si è resa conto del numero legale e della maggioranza in aula, grazie anche alla presenza del consigliere Caprino (assente all’ultima assise).
Secondo Motta, la convocazione è stata posta in essere in maniera troppo repentina, soprattutto alla luce di un tema delicato e che tocca le vite di numerose famiglie battipagliesi. È stata la prima cittadina ad aprire i lavori consiliari, illustrando e proteggendo il lavoro di giunta, tecnici e amministratore.
“Da figlio di questa città, posso dire una cosa: la città è sconfitta. Ogni tema che toccate, portate qui più poliziotti che cittadini. Domani presentate le vostre dimissioni, e andate a casa” ha dichiarato in modo vulcanico il consigliere di opposizione, Renato Vicinanza. Parole quasi profetiche quelle del consigliere.
Sul filo del rasoio, a pochi minuti dal voto, è stato il consigliere di maggioranza Francesco Marino a far saltare il banco. Come dichiarazione di voto ha comunicato di non appoggiare la pozione della giunta Francese, anche a nome del consigliere Amendola. Presenti in aula 12, cade il numero legale.
Urla, di gioia e di rabbia, quelli dei lavoratori di Alba misti ai chi sostiene, invece, la Prima Cittadina. Alcuni momenti di tensione dopo il voto: una sedia è stata scagliata con rabbia al centro dell’aula consiliare mentre un lavoratore di Alba è stato colto da un malore, ma prontamente soccorso sul posto dai sanitari del 118.
“Dimissioni!” fanno eco dall’aula. A questo punto la posizione della sindaca sembra compromessa, con una convocazione a giovedì 13 che sa di dentro o fuori. Per la società municipalizzata, o per la sindaca.