Durante il consiglio comunale monotematico di Battipaglia si è ascoltata una sola voce: quella contro la decisione di Provincia e Regione di installare un sito di compostaggio a Battipaglia all’interno dello Stir
Ad aprire il consiglio comunale è stata la sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, che ha immediatamente ricordato i prossimi appuntamenti, i crocevia per evitare il “dramma Stir“: “Sta arrivando un appuntamento importante (il 23 novembre n.d.r.). Tutti sono interessati, anche i vicini di Eboli e, a questa manifestazione arriviamo preparati. Abbiamo fatto una serie di azioni, già dall’inizio di questa legislatura. Abbiamo ascoltato i cittadini, le scuole, le parrocchie. Si è parlato di ambiente, del nostro territorio. Noi non siamo contro i siti di compostaggio. Il ciclo dei rifiuti, termina, lo sappiamo. Ma mettiamo in discussione la quantità di rifiuti che questa area deve ricevere. Il concetto è questo: cosa vogliamo che diventi la Piana del Sele? L’unica economia che ha retto è quella agricola, e noi dobbiamo difenderla, è il nostro obiettivo. Riceviamo oltre il 50% dei rifiuti della provincia, il 10% e oltre dei rifiuti di tutta la Campania. Non è tollerabile tutto ciò. Mi fa piacere avere qui con noi due consiglieri del comune di Eboli (Conte e Cardiello n.d.r.), ma sono stata accusata dal sindaco Cariello di essere populista. Siamo populisti perché salvaguardiamo il territorio? Allora lo siamo! Noi non vogliamo che questa città diventi sinonimo di immondizia, come tante città del napoletano come Giugliano. Il 23 novembre tutta la città deve essere presente. Le decisioni non devono venire dall’alto. La provincia non può decidere in maniera così arbitraria. Il protocollo di intesa del 2002 con Bassolino prevedeva che su questo territorio non dovevano più esserci siti di compostaggio. Abbiamo diritto a vivere in un ambiente sano.”
A tendere la mano verso la maggioranza è stata anche l’opposizione, compatta ed unita contro il sito di compostaggio. È stato proprio Gerardo Motta, leader della minoranza, ha rimarcare questo punto: “Siamo riusciti ad arrivare ad un consiglio comunale su un grande problema. Questo non deve avere colori politici né appartenenze ben precise di nessun tipo. Finalmente è stata fissata anche la data dello sciopero e spero nella partecipazione dei cittadini. Da non sottovalutare, però, la poca correttezza da parte della regione verso i cittadini di Battipaglia: non meritavamo un ulteriore schiaffo. Ho detto in precedenti occasioni che gli amici sono coloro che ci rispettano, evidentemente non lo sono. Questa manifestazione quindi è importantissima, dobbiamo dirlo a tutti. Dispiace solo avere due consiglieri di Eboli qui, avremmo preferito che ce ne fossero molti di più, perché è un problema che riguarda Battipaglia, quanto anche Eboli. Tante imprese che operano sul territorio sono sia a Eboli che a Battipaglia. La prima cosa da fare è controllare il territorio e queste strutture che già gestiscono i rifiuti. Ci sono dei parametri che non possono essere violati e cose che non si possono tollerare. Siamo tutti mobilitati per il 23. La sindaca Francese ha organizzato tutto in modo molto tranquillo e mi auguro che questo apra il cuore e la mente a chi decide dall’alto. Diversamente, dovremmo arrivare ad altre forme di protesta molto più forti. La situazione è simile a quella del ’69. Non lasciamo decidere ai soliti noti. Non possiamo commettere errori, il problema c’è e dobbiamo risolverlo, però dobbiamo puntare i piedi. Onorevole Cammarano (presente in aula), c’è stata poca attenzione da parte della Regione. Cittadini di Battipaglia, ricordatevi di tutto il bene che la Regione ha fatto a questa città. Guardiamo al futuro dei nostri di figli.”
Dalla parte ebolitana, il primo ad aver preso la parola è stato il consigliere Tonino Conte: “La nostra è una presenza da gruppo politico e non dell’amministrazione di Eboli, dato che il sindaco non ha ritenuto questa vicenda fosse abbastanza valida per essere affrontata. Questo perché è un fatto che accade a Battipaglia, ma non è un motivo valido. La Regione da un lato tratta i rifiuti in determinato modo, però ritiene che il comune di Eboli debba avere 20.000 tonnellate, coprendo le esigenze anche di altre città vicine, di Agropoli e Capaccio. Quindi a cosa serve un altro sito? A Salerno c’è già. Da 20mila a 80mila tonnellate di rifiuti di solidi, è qualcosa di abominevole. L’amministrazione del 2007 votò per l’impianto, fu un disastro senza precedenti. Quasi 10 anni per ripristinare Coda di Volpe e, anzi, i lavori non sono stati nemmeno completati. Questa non è una battaglia di campanile, perché questa è la battaglia della Piana. Lo Stir è quasi sul territorio di Eboli e, quando cambia il vento, i miasmi sono avvertiti anche da noi come da voi. A ciò va aggiunto che i filtri del sito di compostaggio non sono cambiati e ad uno Stir che sta per “esplodere”. Noi dobbiamo arrivare a celebrare un consiglio comunale congiunto, anche con Capaccio. Il sindaco Cariello se lo metta in pace, le politiche si intrecciano con questa vicenda… Quasi ci pentiamo della costruzione del sito ad Eboli, ma ormai è fatta, ma oltre non possiamo andare. Dobbiamo avere la consapevolezza di avere noi i nostri rifiuti, ma poi basta. Su questo territorio non possono arrivare altri rifiuti.”
A supportare il collega consigliere è stato Damiano Cardiello, che già nei giorni scorsi aveva pubblicamente mostrato pieno appoggio all’amministrazione di Battipaglia e, dall’altro lato, condannato l’operato di Cariello e la sua decisione di non mostrare interesse per questa cocente situazione.
“Non c’era bisogno di un invito. Questo è un dovere. Non dobbiamo focalizzare l’attenzione sul perimetro Eboli-Battipaglia, ma sull’intera Piana del Sele. Noi come territorio abbiamo già dato, nei momenti di crisi abbiamo dato sempre un forte contributo. Non possiamo prestare il fianco ad interessi privatistici, non più. Non possiamo favorire pochi intimi a discapito della Piana. Sapete cos’è un Biodigestore, alla luce di una decisione presa nel lontano 2012? Ebbene questo impianto trasforma il compost in energia. I rifiuti che entrano sono quelli speciali non pericolosi. La vita dei cittadini di Eboli verrebbe distrutta, sarebbero barricati in casa. Un progetto da 25 milioni di euro, per una concessione di 20 anni. Calcolatrice alla mano, un introito pari a 152 milioni. Ma il risultato? Avere dei disagi, problema miasmi, crollo del marcato del lavoro, salute precaria. Per questo motivo confermiamo la presenza del 23 novembre. Annunciamo un porta a porta a Eboli per far conoscere la problematica, perché non tutti conoscono la vicenda in maniera approfondita. C’è un terzo impianto che sorgerà, un trito-tagliatore. Tre impianti in un fazzoletto di terra, a 400 metri di distanza. Stasera la sala doveva essere strapiena, il 23 i cittadini vanno presi in casa. Mi vergogno di essere rappresentato da questo sindaco. Non c’è correttezza istituzionale, non c’è trasparenza. Non c’è credibilità. Questa di Battipaglia è un’assemblea comunale che tende la mano al popolo. Tre consiglieri comunale di Eboli qui stasera è una vergogna. Abbiamo un solo impegno: dare risposte ai cittadini. Porteremo un numero importante di persone, abbiamo il via libera di tutti gli istituti della città. Anzi ora vi dirò, vi aspettiamo al prossimo consiglio di Eboli, con un clima di dialogo, si spera.”
A rappresentare la Regione, almeno quel lato a favore di Battipaglia, il consigliere Cammarano del Movimento 5 Stelle, che ha dichiarato di essere onorato di condividere un problema così importante.
“Da tecnico posso dire che questa mossa della Regione è una di quelle più sbagliate. È Ridicolo accettare un piano di rifiuti ben determinato, e poi concedere l’ampliamento dello Stir. C’è un’arroganza inaudita. Avevamo portato una mozione su questo tema che, però, non è mai arrivata in consiglio regionale. Era un atto scomodo, perché il voto è palese. Sarebbe stata una situazione scomoda per molti in vista delle politiche. Abbiamo cercato di
trasformare la mozione in un ordine del giorno, in modo tale da informare. Tuttavia l’ordine del giorno non è stato firmato e quindi impossibile alla pubblicazione. Inutile sottolineare che la colpa ricada sul centro sinistra. A Bonavitacola abbiamo
mostrato tante problematiche, a partire dal fatto che in questo modo non vengono seguite le direttive europee e, soprattutto, non c’è stato l’ascolto della popolazione locale. Bonavitacola non ci ha dati risposte, anzi, non ha mai messo in discussione Battipaglia. È importante dare uno schiaffo morale a chi non vi vuole aspettare. Scendiamo in piazza compatti, uniti e, soprattutto, numerosi. Giovedì ci sarò anche io e domenica porterò anche mio figlio per mostrargli come funziona la vita.”
Parole importanti anche quelle del consigliere di maggioranza Pino Bovi: “Spero che la presenza di tutti voi, sia di buon auspicio. Voglio considerare questo consiglio comunale come un punto di partenza. Ci saranno ancora tanti atti, ma ciò che più importa è non disunirci, anche se non possiamo non evitare di sottolineare che siamo dispiaciuti per la non presenza al completo della giunta ebolitana. La regione produce 2.5 milioni di rifiuti urbani. Salerno provincia 440mila tonnellate. Battipaglia sotto le 20mila. Questo dice che il 10% dei rifiuti della campania arriva da noi. Questi numeri però interessano tutta la Piana. Non è accettabile. Sono dati brutti e preoccupanti. Ma altri sono a dir poco terrificanti. Ci è stato spiegato da un tecnico, è previsto nella valle del Sele nel tempo il 100% dei rifiuti della campania. In questo momento tra autorizzazioni ricevute e quelle in iter, i siti sul nostro territorio devono trattare 2.8 milioni di tonnellate di rifiuti. Battipaglia da sola non può sopportarla e da sola non potrà subirla. Diverremmo la città della spazzatura, la pattumiera della Campania. Crollo del valore degli immobili, della vita. È il momento di chiedere alla Regione di rimodulare. Deve ritornare sui propri passi.”
È stato poi il turno dell’opposizione, mai così unita alla maggioranza. Tra i primi a prendere la parola è stato il consigliere Alessio Cairone che successivamente ha anche lasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni.
“In questi ultimi tempi abbiamo letto di tutto. Ribadiamo che non c’è colore politico per questo tema, e invito tutta la città ad accogliere questa scelta. Deve essere più importante di una campagna elettorale. È una battaglia. Dobbiamo far capire che siamo stanchi, ma soprattutto siamo presenti. Non possiamo continuare a subire le decisioni dall’alto. Noi dobbiamo essere in piazza per il bene dei cittadini.”
Sulla stessa linea di pensiero anche il consigliere D’Acampora: “Io a Napoli non ci devo andare. Sono loro a venire qui, a Battipglia, a Eboli, nella Piana. Io voglio andare davanti allo Stir e creare il problema. Se la sindaca va lì, io sarò il primo a seguirla. La battaglia non è semplice. Dobbiamo creare disagio. Escogitiamo un piano per non permettere ciò. È l’unico modo per fronteggiare questo problema. Siamo partiti con le Fonderie Pisano, ora il sito. Battipaglia ha bisogno di rispetto.”
La chiosa perfetta invece è arrivata da Renato Vicinanza: “Dispiace che il consiglio di Eboli non sia con noi. Il problema non è solo di Eboli o Battipaglia. Basta. Basta venire qua a prendere voti e andarsene. Cittadini state attenti a chi votate alle elezioni prossime. Oggi come oggi, noi non abbiamo voce in capitolo.”