Battipaglia, l’incontro con le associazioni cittadine in materia di ambiente e rifiuti: la Regione legittima la protesta di tre comuni ma ignora la città
Battipaglia, è terminato poco fa un tavolo di confronto fra il comune e le associazioni cittadine per quanto riguarda l’ambiente e la tematica rifiuti, soprattutto alla luce degli incendi che si sono verificati in città (l’ultimo proprio allo Stir).
La città si prepara a protestare (ancora)
L’assenza della sindaca Francese è stato il primo argomento di discussione accesa fra associazioni. E’ l'(ormai ex) assessore all’ambiente Stefania Vecchio a parlare al suo posto, sottolineando come nei nuovi documenti regionali non si tenga conto delle proteste messe in atto dai cittadini contro l’istituzione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti e per la rimodulazione delle quantità di pattume trattato dalle strutture già esistenti. “Non c’è traccia nei documenti di quanto detto anche allo scorso tavolo tecnico con la Regione” – spiega l’assessore Vecchio – “Per quanto riguarda la questione della rimodulazione e le valutazioni per ulteriori impianti sul territorio, la nostra città non viene proprio presa in considerazione, mentre le proteste dei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Avellino con Pianodardine e Rocca D’Evandro sono state considerate un motivo sufficiente per bloccare la realizzazione di strutture di lavorazione dell’umido. Abbiamo impugnato l’atto e chiederemo alla Regione come mai questa delibera non prende etnico dell’esito di un tavolo tecnico”.
La richiesta delle associazioni è quella di conoscere i criteri utilizzati dagli organi regionali per esonerare i tre comuni già citati da un piano rifiuti che avrebbe visto la costruzione di nuovi impianti. Ad alzare la voce sulla questione è Cucco Petrone, che per il comitato “Battipaglia dice No” avanza l’ipotesi che siano stati collegamenti diretti a consiglieri regionali a permettere ai territori di uscire vittoriosi. “Se non altro” – dice – “c’è da considerare che per la prima volta compare in un documento regionale la protesta dei cittadini come concreta giustificazione per un’inversione di rotta. Questo significa che i cittadini devono protestare”. Sul tavolo tecnico del 19 febbraio, Petrone continua: “solo un tavolo dagli evidenti fini elettorali. La Regione non ci rispetta perché sembra che il comune non consideri questa come un’emergenza. Non è la prima voce della lista. Non abbiamo ottenuto la diretta facebook richiesta e la verbalizzazione che volevamo. Questa situazione dovrebbero poterla vedere anche tutti gli altri cittadini.”
Percorsi di vigilanza più efficaci
Confcommercio si concentra sugli incendi che si sono verificati nelle ultime settimane e chiede di verbalizzare la richiesta per percorsi di vigilanza più efficaci. “Serve inoltre un documento urbanistico che sancisca un regolamento da rispettare sul territorio” dice. Nel frattempo, l’assessore Vecchio manifesta l‘intenzione di indirizzare alla Regione una lettera di protesta del Comune e sottolinea come i controlli della qualità dell’aria abbiano sottolineato picchi di sostanze inquinanti durante la notte. “Alcune strutture giocano a fare le virtuose durante il giorno e svolgono il vero lavoro durante la notte” accusa quando si chiede di verbalizzare una nuova richiesta per il censimento di tutte le aziende che trattano rifiuti. Avanzata anche l’ipotesi di ronde notturne per la protezione civile nucleo ambientale insieme all’assessore di riferimento o con il supporto delle associazioni.
La Regione snobba il comune
Il desiderio più forte, però, è quello di tornare nuovamente in piazza per protestare alla luce delle ultime novità. “Era stato scelto lo Stir perché avrebbe dovuto essere più semplice e veloce realizzare impianti di compostaggio all’interno di una struttura autorizzata a trattare i rifiuti già esistente” – sottolinea Vicinanza per il Comitato Civico Ambientale – “A marzo avrebbe dovuto essere tutto pronto, ma non è successo e dunque sembra che la facilità non ci sia stata. Non c’è differenza allora fra la realizzazione di un impianto di compostaggio nuovo e quella della costruzione all’interno di una struttura esistente. La domanda che dovremmo porre è quindi perché non si prendano in considerazione i comuni che si sono proposti volontariamente o perché non si fanno ripartire vecchi impianti poi abbandonati”.
In conclusione, Cucco Petrone fa formale protesta per l’assenza della sindaca e dell’ufficio tecnico oltre che per la mancata diretta facebook. “Alla prossima seduta, la diretta sarà fatta da noi.” – annuncia, prima di concentrarsi sulla costruzione di una conferenza permanente sull’ambiente – “Questo tavolo avrebbe dovuto essere un modo per aspettare in maniera proficua la realizzazione di una conferenza permanente sull’ambiente, ma se ad ogni incontro bisogna ricominciare tutto dall’inizio e nulla viene verbalizzato, quello che facciamo è inutile. Vogliamo sapere in questi quindici giorni cosa ha fatto il Comune per avviare i confronti richiesti con gli organi regionali”.