Battipaglia, l’opposizione parla dell’incompatibilità Falcone. Tutte le dichiarazioni di fuoco di Gerardo Motta e dei suoi
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L’opposizione sembra determinata più che mai a non lasciar cadere la questione sulla presunta incompatibilità del presidente del consiglio Franco Falcone, che aveva presentato opposizione alla sentenza della prima sezione civile del Tribunale di Salerno che rigettò il suo ricorso all’ingiunzione di pagamento emessa dall’ente per le indennità di funzione percepite dal 2003 al 2005. Egli aveva ottenuto dal settore avvocatura una rateizzazione dell’importo pari a 14.699 euro, ma aveva deciso di presentare comunque appello pur continuando a pagare le rate. Dopo le dichiarazioni dell’ex candidato sindaco di Battipaglia Gerardo Motta, che chiedeva di verificare l’incompatibilità di Falcone, sono giunti diversi attacchi anche da altri consiglieri d’opposizione. “Se Falcone è incompatibile, deve assolutamente dimettersi, senza attendere che qualcuno sollevi il problema in Consiglio” dichiara Alessio Cairone, capogruppo della lista civica Battipaglia Libera. Sulla stessa linea d’opinione è Renato Vicinanza, primo degli eletti alle scorse amministrative e capogruppo di Motta Sindaco: “Sono in fervente attesa di conoscere i pareri sulla questione da parte della segretaria generale Brunella Asflado e del dirigente del settore avvocatura Giuseppe Lullo. Loro dovranno chiarirci la situazione”.
Anche Egidio Mirra, capogruppo del Pd, si esprime a riguardo: “So che sta pagando a rate il debito che ha con il Comune, ma se non ha rinunciato al giudizio esistono i presupposti per l’incompatibilità. Dopo aver perso il primo grado di giudizio lo scorso anno, Falcone aveva deciso di pagare il debito a rate, pur presentando ricorso in appello. Se non ha rinunciato a tale ricorso, non c’è discrezionalità che tenga. L’incompatibilità varrebbe per qualsiasi consigliere, figuriamoci per il presidente del consiglio comunale”.
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