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Battipaglia, duro post su Facebook del consigliere indipendente Sagarese

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Battipaglia, duro post su Facebook del consigliere indipendente Sagarese
Battipaglia

Il consigliere Antonio Sagarese, a quattro mesi dall’uscita dalla maggioranza, lancia un duro attacco in merito alla nomina dell’assessore che sta tenendo banco negli ultimi giorni in seno alla coalizione della sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese

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In attesa della nomina del nuovo assessore della giunta comunale di Battipaglia guidata dalla sindaca Cecilia Francese, non accennano a placarsi i malumori non solo dell’opposizione de facto, ma, a quanto pare, anche di chi quella maggioranza l’aveva vissuta sulla propria pelle fino a circa quattro mesi fa.

Il consigliere Antonio Sagarese, dopo aver lanciato strali nel corso del primo Consiglio Comunale del 2017 soprattutto all’indirizzo dell’ex coordinatore di maggioranza voluto dalla sindaca (Di Cunzolo) ed essersi poco dopo dichiarato indipendente, nella serata di ieri, lunedì 15 maggio, ha affidato ai social network una riflessione piuttosto critica nei confronti dell’atteggiamento adottato dalla maggioranza in relazione alla scelta del nuovo assessore.

Battipaglia

Sagarese ha detto di “non poter rimanere insensibile all’antipolitica che si respira nella città di Battipaglia; è da una settimana – si legge nel post pubblicato su Facebook – che in maggioranza litigano per la nomina di un assessore. Ma mi chiedo se lo schieramento di Tozzi avesse vinto le elezioni, cosa avrebbe preteso?”.

Le critiche dell’ex membro della maggioranza non si sono certo arrestate qui; al contrario, Sagarese sostiene ancora che “non esiste in nessuna amministrazione che una coalizione, pur bocciata dal popolo, riesca con solo due consiglieri in maggioranza, contro i nove che hanno vinto le elezioni, ad avere tali richieste. Parlano di patto nobile, io lo definirei un accordo scellerato, credibile solo per chi crede ancora alla Befana.
Faccio appello ai miei colleghi consiglieri affinché rivendichino il loro ruolo dal momento che la città li ha votati non certo per legittimare questi paradossi. Io l’ho fatto dal primo giorno”.

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