Il comitato Battipaglia dice “NO” si è espresso sulla delibera della provincia di Salerno che definirebbe la città della Piana del Sele satura
Il comunicato del comitato Battipaglia dice “NO”
“Abbiamo letto tanto in questi giorni e, per non trattare l’argomento come alcuni, meramente per cavalcare un’onda, ci siamo presi del tempo per analizzare bene quanto la Provincia ha deliberato lo “storico” 24 maggio. Siamo sinceri, quanto è stato deliberato, alla luce del motivo per cui il Comitato Battipaglia dice No è nato, è l’ennesima sconfitta. La delibera non ferma i lavori all’impianto di compostaggio, anzi li autorizza, e ne autorizza altri di natura sovraordinata (qualsiasi impianto regionale e statale).
Ci viene difficile far passare per “storica” ed “epocale” una delibera che affermi che tutto quello che non è privato e non puzza possa avere ancora spazio in città, basti pensare a quanto ha bruciato negli ultimi 3 anni, sicuramente non puzzolente prima della propagazione delle fiamme. Siamo saturi! Lo diciamo noi! Lo dice la provincia, per la quale non siamo “sotto pressione” come voleva qualche assessorone comunale, modificando anche le indicazioni di misurazione seguendo le nostre istanze (non metri cubi ma tonnellate, non l’autorizzato ma il lavorato!).
Con questo non vogliamo nemmeno dire che l’atto sia una farsa. Per la prima volta, tra le premesse, si riconosce la vocazione agricola del nostro territorio. Si determina un livello di misurazione, per quanto esso sia limitato ed estemporaneo nella costruzione e dimostri che la nostra città lo superi di ben quattro volte. Quel che è certo e che tutto questo rappresenta meramente (e aggiungiamo finalmente) una direzione, nient’altro. Specialmente per la totale assenza di atti regionali e nazionali a sostegno di quanto deliberato. Sicuramente niente di cui esultare se non per gli amanti delle vittorie di Pirro e per chi farà ricorso ad eventuali opposizioni ad autorizzazioni sulla base di quanto deliberato.
Noi non perdiamo di vista questa battaglia, consapevoli che questo atto sicuramente rappresenta qualche piccolo passettino su una strada lunga e farraginosa, probabilmente voluta da chi è più preoccupato dalle prossime competizioni elettorali che sulla effettiva risoluzione del problema. Di fronte a tanto rumore, nulla di storico, nessun cambiamento epocale, forse qualche residuo di speranza, sicuramente saturazione e non solo di rifiuti.”