Battipaglia, Claudio Velardi si confronta con i cittadini nell’aula consiliare del Palazzo di Città. Cecilia Francese: “la mia città è aperta al dialogo”. Il giornalista: “mi scuso, ma…”
Battipaglia porta al Comune Claudio Velardi, il giornalista napoletano che, durante la trasmissione tv Bersaglio Mobile, aveva affermato che in occasione della manifestazione contro la conversione dello Stir in impianto di compostaggio, fossero scesi in piazza “cittadini, preti, giornalisti e camorristi”.
Secondo quanto detto dall’amministrazione comunale, il confronto si è reso necessario per mettere il giornalista davanti alle idee e alle preoccupazioni che i battipagliesi avevano deciso di portare in piazza quel giorno. “La mia città crede nel dialogo” – dice la sindaca Cecilia Francese durante il suo intervento – “e da sindaca di una città che dialoga, io l’ho invitata qui per farle aprire gli occhi sulla nostra posizione”. Nel suo discorso, la sindaca rivolge anche parole d’accusa velate a coloro che, all’interno delle file del comitato cittadino, si sono rifiutati di assistere all’incontro a causa delle parole del giornalista. “Chi non accetta il confronto non è convinto delle sue idee. Penso che non parlare sia uno sbaglio clamoroso”.
Subito dopo gli occhi sono tutti su Claudio Velardi, che durante l’intervento della sindaca un po’ si rigira il telefono fra le mani. Scribacchia qualcosa su un foglio di carta, poi gioca in difesa: “Di mestiere faccio il comunicatore, quindi più che scusarmi per quello che ho detto, mi scuso per la comunicazione sbagliata che ho fatto. Quello su cui volevo veramente portare l’attenzione è il fatto che ci sono interessi affinché le cose restino sempre uguali. Bisogna far capire che le opere pubbliche, se fatte bene, sono fondamentali. L’importante, per quanto mi riguarda, è non avere posizioni preconcette: io stesso quando ho letto della manifestazione sono stato vittima di un preconcetto. Ho pensato si trattasse dell’ennesimo “corteo contro”. Oggi capisco di essermi sbagliato”.
Velardi asserisce ancora che non ci sia niente di più bello di cambiare idea. Nonostante questo, lui sembra fermo nello scusarsi soltanto per un’errata comunicazione, più che per una vera espressione. Scatta foto con le magliette del comitato per il NO, ma durante il suo intervento manifesta più volte insofferenza per il capo indossato da qualche cittadino lì presente. Promette di voler far di tutto per garantire uno spazio televisivo su La7 per portare la questione compostaggio sulle reti nazionali. “Saranno mie scuse pubbliche”, dice. Riguarderanno comunque un errore di comunicazione?