Nella serata di ieri, venerdì 24 gennaio, a Battipaglia sono state aperte le porte dello laboratorio politico di Civica Mente
Civica Mente apre le porte della sua “casa” a tutti i cittadini di Battipaglia. Lo ha fatto tra le braccia, gli sguardi, i sorrisi e l’approvazione di tanti, tantissimi accorsi per dare il proprio supporto e incoraggiamento. Non una sede, ma un laboratorio, un “open office”. Proprio sulla scelta del n. 15 di via Francesco Turco ha parlato il presidente dell’Associazione, Ugo Tedesco: “Abbiamo scelto questo luogo per un motivo particolare, crediamo che attraverso l’osservazione della storia possiamo migliorare il nostro futuro, ciò ci permette di prendere delle scelte di libera e caparbia partecipazione. Questo laboratorio politico è stato pensato come un moderno studio di lavoro, dove accogliere i cittadini e discutere con loro le tematiche e le problematiche della città. Solo attraverso la condivisione delle idee di tutti possiamo tentare e riuscire di migliorare la qualità della vita della città e dei battipagliesi. Abbiamo deciso di metterci la faccia, di scendere in campo in prima persona e chiediamo anche a tutte le altre persone di farlo accanto a noi, citando Walt Disney: «Pensa, sogna, credi, osa».”
Di obiettivi, di scelte e di crescita ha parlato invece Valerio Giampaola: “È arrivato il momento di fare questo scatto in avanti. Questa è una città che sta andando lentamente a morire, ed è sotto gli occhi di tutti. Per chi, come noi, ha 30-35 anni e ha deciso di investire, di rimanere, lo sta facendo con il cuore e con la testa. Lo stato di questa città è penoso, mi ritrovo sempre a dire che la città in cui vivo è una città brutta. Noi abbiamo deciso di credere nella bellezza, nel sogno, nella progettualità, nella possibilità di cambiare le cose. Lo abbiamo fatto da ragazzi che hanno la sicura convinzione di voler restare qui, di voler vedere l’ambiente circostante migliore di com’è adesso. Pensare di incancrenirci insieme al resto della città, come oggi, aspettando che si arrivi alla deriva totale è qualcosa che non possiamo accettare. È ora di cambiare le cose: e se fino ad adesso ce lo siamo detti da ragazzi sognatori, che portavano avanti un’associazione, oggi ce lo diciamo da adulti che hanno fatto delle scelte di vita, scelte professionali, che vogliono mettere in campo le proprie competenze e la propria passione, il proprio spirito al servizio della città e al servizio di chi, magari come noi ci crede, ma fino ad ora non ha avuto spazio di rappresentanza.”
Nel corso dell’inaugurazione dello spazio politico, inoltre, è stata annunciata la campagna d’ascolto messa in campo da Civica Mente. Un modo per avvicinare tante realtà della città, dal mondo associativo, a quello imprenditoriale ed economico. Ma non solo. Ne ha parlato Martino Torsiello che con il termine “cittadinanza attiva” rimuove ogni dubbio: “È un luogo di condivisione, dove recupereremo quegli spazi per incontrarci per trasferire le nostre conoscenze, le idee per la Battipaglia futura. Per questo motivo Civica Mente lancerà
una campagna d’ascolto che inauguriamo con la ‘Cassetta delle Proposte’, in cui ogni cittadino potrà comunicare la propria idea, discuterla con noi, e svilupparla. Andremo a recuperare i concetti di “comunità”, di “partecipazione attiva” e di “cittadinanza” che purtroppo negli ultimi anni, in questa città, sono venuti meno. Infatti, è sempre più difficile approfondire alcuni temi che sono ormai annosi, non ci sono mai spazi di confronto veri, ma solo a senso unico. Pertanto, l’idea – in questo caso – è di raccogliere il sogno di ogni battipaglise alla fine ha, ossia quello di migliorare la condizione cittadina e renderlo concreto attraverso degli atti, da una progettualità che parte dal basso.”
A trarre le conclusioni è stato Giuseppe Ferlisi. Un discorso accorato, lucido, necessario. Al centro dell’attenzione Battipaglia, con le sue esigenze, le sue possibilità: “Il nostro ‘core business’, lo scopo del nostro lavoro, è Battipaglia. Qui, passa tanto del nostro destino e del nostro futuro. Con rammarico ricordo che della mia classe del liceo il 70% non c’è più a Battipaglia. Quello che viviamo è un dramma, perché quando vanno via i giovani, quando qualcuno è costretto a scegliere un’altra strada per trovare la propria dignità, è un dramma per tutti. Per i genitori, che dovete abbandonare gli affetti, per i nonni che non vedranno i propri nipoti, e per i genitori che non diventeranno nonni a Battipaglia, vedranno i loro nipoti solo a Natale o a Pasqua. In questa città, ormai, siamo costretti ad andare via per trovare una strada. Noi siamo quelli che non vogliamo andare via. Vogliamo una città che sia vivibile, che non abbia i problemi che ci portiamo da sempre e che conosciamo: non abbiamo mai valorizzato il mare, non abbiamo una fascia costiera vivibile, ogni mattina ci svegliamo con la puzza, non abbiamo spazi verdi, non abbiamo spazi per i bambini, per gli animali, e tutto ciò ci porta ad essere frustrati, a litigare fra di noi per strada. La vivibilità di una città non è solo un coro, uno slogan, perché dalla vivibilità di una città passa il lavoro del professionista, dell’imprenditore, dell’operaio. Una città vivibile non può fare altro che rendere tutti noi più ricchi e permettere, magari, ai nostri figli di rimanere qua, di fare di questa città il nostro futuro. Abbiamo deciso di farlo un anno e mezzo prima: non è una sede elettorale, che apre a tre mesi dalle elezioni, come succede sempre. Quello che vogliamo mettere in campo è un programma che sia partecipato. Noi abbiamo aperto una discussione: ogni mese lo dedicheremo ad un tema, iniziando ovviamente dall’ambiente. Vogliamo che lo sviluppo e il progresso tenga conto dell’interesse pubblico e dell’interesse anche degli imprenditori di questa città, che l’impresa venga fatta nel nome dell’interesse pubblico, che non è un capriccio, ma è quello che consente che le opere vengano realizzate, e che la città venga migliorata per tutti. Adesso siamo tutti sul fondo: è il momento di aiutarci a risalirlo adesso, e soprattutto domani.”
L’intervista
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