L’Assessore allo Sviluppo Urbano di Battipaglia, D. Bruno, risponde sulle polemiche relative all’accordo di collaborazione tecnologica con Unisa
“In merito alla delibera n. 121 del 7 agosto 2020 occorre ristabilire la verità anche perché si è presa una cantonata.
L’accordo con il dipartimento di ingegneria industriale per l’ex ATI, di cui si parla nella delibera in questione, riguarda gli studi di vulnerabilità sismica e efficientamento energetico del vecchio tabacchificio.
Studi e prove che il dipartimento ci rende gratuitamente e che sono fondamentali per qualsiasi operazione di recupero e valorizzazione. Il dipartimento ci ha offerto queste prestazioni e la prospettiva di legarle ai temi dell’agri-industria secondo la vocazione del territorio.
Ora cosa c’entra il fatto di proporre uno studio sulla filiera agroalimentare, sulla riduzione degli impatti sull’ambiente, sull’utilizzo di nuove tecnologie in agricoltura con l’accusa di portare rifiuti?
Ignoranza o cattiveria? Non si sa.
La durata di 24 mesi dimostra che l’accordo è orientato allo studio e alla partecipazione ai bandi comunitari. Un progetto universitario di alto profilo che coniuga tecnologia, occupazione e formazione. É una follia questo tipo di disinformazione nei confronti della città, dimostrando ancora una volta di non aver capito assolutamente nulla di quello che si è letto.
Il tema della salubrità e della qualità della vita lo sto ponendo io. L’ho posto con il criterio di saturazione bloccando gli impianti di rifiuti. Ma non solo, in questi giorni stiamo proponendo di togliere la zona di via rosa jemma dalla zona Asi.
Ma che una parte della città con 2 mila abitanti sta in zona industriale con abitazioni e scuola, tra l’altro proprio di fronte all’ex ati, nessuno se ne è accorto? Quindi è malafede o ignoranza? O entrambe? Accusare di voler mettere i rifiuti nel tabacchificio è qualcosa di folle. Invito chi si fa promotore di certe “invettive” di leggere meglio o di capire cosa si legge perché se non c’è “buona fede”, alla città si sta arrecando un danno enorme raccontando volutamente bugie. Non si può buttare la città nella bugia, una bugia costruita ad arte e a tutti i costi, contro chi ha scongiurando con atti amministrativi l’arrivo dei rifiuti a Battipaglia.
Lo dico da ragazzo di 36 anni, da cittadino di questa città: ma perché si dicono falsità? Cosa c’entra l’accordo fatto con il dipartimento di ingegneria industriale dell’Unisa con i rifiuti?
Va fermata la modalità di fare politica agendo in maniera premeditata solo ed esclusivamente sulla cattiva informazione.
Proseguiamo con l’obiettivo di difendere la città e portare avanti la modernizzazione della città e la tutela del territorio.” Queste le parole dell’assessore.
Il Capogruppo Consiliare di F.I. Valerio Longo:
Facciamo sicuramente nostro l’appello dei Comitati battipagliesi affinché venga cambiato il testo della delibera di Giunta n.121 del 7 agosto scorso sul protocollo d’intesa con l’Università di Salerno relativo all’ex tabacchificio nella parte in cui si accenna alla materia dei rifiuti.
Sono d’accordo fin da ora a firmare, anche insieme agli altri consiglieri disponibili, una mozione da portare nel prossimo consiglio comunale per chiedere all’amministrazione di emendare i termini dell’accordo, sfruttando l’occasione che ci viene data dalla collaborazione con l’Università di Salerno anche per studiare le ricadute sanitarie, economiche e sociali sul nostro territorio, conseguenze di anni di emergenza ambientale dovuta ad un sovraccarico di rifiuti non più compatibili con la normale vita di una comunità.
In merito alla collaborazione:
Pertanto la questione può risolversi in maniera assolutamente semplice, facendo sicuramente a meno della lezioncina e dei veementi attacchi dell’assessore Bruno, emendando il testo, precisando che si esclude qualsiasi lavorazione dei rifiuti e degli scarti alimentari, in maniera da tranquillizzare una comunità già provata e terrorizzata da anni di emergenza ambientale.
Inoltre, se il comune stabilisce che con l’Università si perviene ad una collaborazione non si comprende perché il prodotto intellettuale resta riservato ad una sola delle parti.
Ritornare sui propri passi sarebbe da parte dell’amministrazione un segnale di attenzione rispetto ad una problematica seriamente percepita dai nostri cittadini.
Infine mi piace ricordare che nel programma elettorale il sito dell’ex ATI doveva essere recuperato, rivalutato e valorizzato per diventare polo culturale ed un centro di aggregazione.