In vista della riapertura delle scuole, l’Associazione “Uniamoci” di Baronissi suona la campanella ma per l’Amministrazione comunale
Si avvicina a grandi passi la riapertura delle scuole a Baronissi. L’associazione “Uniamoci” ha voluto mandare un messaggio in vista del suono della prima campanella dopo mesi di stop a causa del lockdown.
Ma il messaggio non è rivolto precisamente ai ragazzi e alla loro nuova annata scolastica, bensì nei confronti dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Gianfranco Valiante. Un lungo appello affinché la squadra di Governo si attivi sul territorio con una serie di proposte e soluzioni.
Il messaggio dell’associazione
Di seguito, ecco il messaggio lanciato dall’associazione “Uniamoci”:
“Salutiamo con gioia il suono della prima campanella e auguriamo a tutti gli studenti che oggi ritornano in aula dopo mesi difficili un sereno anno scolastico. Un grande in bocca a lupo a loro che dovranno “combattere” con un nemico invisibile che ha mutato abitudini e relazioni. Ma in questo primo giorno di scuola il nostro pensiero va anche alle famiglie che dovranno convivere con tanti disagi, alcuni dei quali si sarebbero potuti evitare con un po’ di programmazione e un po’ di ascolto in più da parte dell’Amministrazione comunale di Baronissi. È notorio, infatti, che l’emergenza principale che riguarda la nostra città è legata al tema dell’edilizia scolastica. Mesi fa insieme ad oltre 400 cittadini avevamo proposto una soluzione per la scuola di Sava – che, ahi noi, resterà chiusa per (almeno) un altro anno – ma il nostro appello è rimasto inascoltato”.
“Stavolta speriamo che il sindaco e la sua maggioranza non restino sordi: chiediamo tempi certi e un impegno concreto per il completamento dei lavori di messa in sicurezza delle scuole, interventi che erano previsti da tempo e che dovevano essere avviati prima. Come se non bastasse, alla mancata programmazione si sono aggiunti già diversi rinvii. Il nuovo anno scolastico, quindi, inizia con tanti disagi per le famiglie di Baronissi. Il sindaco chiarisca e dica pubblicamente quando verranno restituite le scuole alla nostra comunità. Rispondere è un atto dovuto non per noi ma per i bambini e le loro famiglie!“.