“Al ballottaggio voteremo la coalizione di Luca Galdi che è quella che più si avvicina alla nostra volontà di cambiamento” ha precisato in conferenza stampa il candidato Tony Siniscalco

A pochi giorni dal risultato del primo turno delle Elezioni comunali a Baronissi e in vista del ballottaggio del prossimo 9 giugno, il candidato sindaco Tony Siniscalco, che con le sue liste non ha superato la soglia di sbarramento per l’ingresso in Giunta, ha precisato la sua posizione in merito a presunti o potenziali apparentamenti.

“Noi abbiamo un patto con i nostri candidati e i nostri elettori e vogliamo rispettarlo dicendo “no agli inciuci”. Certo la vecchia politica ci ha abituato ad uno scambio di voti al ballottaggio. Noi non sosterremmo nessuno dei due candidati. Abbiamo però fatto un’analisi e visto che da un lato c’è l’espressione della vecchia politica e dall’altro c’è una coalizione, che è quella che più si avvicina alla nostra volontà di cambiamento, che in caso di elezione porterà il maggior numero di nuovi consiglieri. Per questo motivo di sicuro voteremo la coalizione di Galdi al ballottaggio e invitiamo quindi anche i nostri elettori a votare Luca Galdi. Ribadiamo, tuttavia, che se un domani Galdi dovesse apprezzare il nostro sostegno e invitarci ad entrare in Giunta, la nostra risposta sarà negativa. Resto a disposizione sempre per un confronto o un supporto” ha precisato Siniscalco.

In merito alle azioni da mettere in campo nel futuro prossimo Tony Siniscalco e la sua squadra sembrano avere le idee chiare: “Il nostro impegno come cittadini liberi, esterni all’Assise comunale, sarà quello di fondare un’associazione politico-culturale per portare avanti il nostro impegno civico, per essere propositivi e al contempo critici nei confronti della nuova Amministrazione”. 

Al netto dei risultati ottenuti al primo turno dalle liste del candidato Siniscalco è stato difficile non notare la penuria di voti riscontrata da alcuni candidati consiglieri. A tal proposito il candidato sindaco ha precisato: “Chi si è candidato con noi e poi lo abbiamo ritrovato a sostegno di un altro candidato probabilmente ha ricevuto qualche pressione, diciamo che si sono evidenziati dei metodi da Prima Repubblica”.

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