Calci, pugni e acqua bollente ai danni di una 23enne tra il 2012 e il 2015. Imputati la madre della giovane, di Baronissi, ed il suo ex compagno

Domani, venerdì 25 gennaio, si terrà il dibattimento sul caso che vede protagonisti S. B., 45enne napoletano e quella che all’epoca dei fatti era sua compagna G . G., 46enne di Baronissi, accusati di sevizie in famiglia. Le accuse, nello specifico, sono di maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi con l’aggravante dei futili motivi, omissione di soccorso, sequestro di persona e lesioni personali gravi.

Vittima delle sevizie una 23enne di Teggiano, figlia dell’imputata, che a seguito delle violenze fisiche e morali subite tra il 2012 ed il 2015, perse la vista all’occhio sinistro e parte dell’olfatto. Oltre alla segregazione, la ragazza si ritrovò a subire calci, pugni e getti di acqua bollente che le causarono diverse ustioni.

La liberazione della giovane, tenuta segregata tra Pozzuoli e Maratea, avvenne nel 2016, quando il compagno della madre iniziò una latitanza insieme a quest’ultima per sfuggire all’arresto per altri reati. La 23enne trovò allora il coraggio di scappare e denunciare la propria situazione alle Forze dell’Ordine.

Secondo quanto riportato da SalernoToday, è stata chiesta la costituzione di parte civile per il padre ed il fratello della vittima.