Nella giornata di oggi Luca Galdi ha annunciato la candidatura a sindaco di Baronissi. Con lui, a presentare il programma elettorale, anche Valeria Romano e Carmine Santoro
“Nasce questa candidatura perché nasce un nuovo gruppo che riteniamo debba essere – e lo sarà – coeso, solido, fatto di tanti professionisti, di gente comune che ha deciso di prendere parte a questo progetto: sarà la solidità propria del progetto a garantire il raggiungimento degli obiettivi.” Così ha esordito Luca Galdi, candidato a sindaco di Baronissi alle prossime elezioni durante una conferenza stampa indetta questa mattina.
“Questa è una delle motivazioni che ha spinto il sottoscritto a creare, con tanti amici, una vera alternativa.
Un’altra caratteristica di questo progetto sarà quello di ragionare con le persone con una maggiore umiltà e una minore presunzione. Saremo quelli ad vere una maggiore vicinanza alla persone, magari avremo meno like su Facebook ma saremo in grado di guardare le persone da vicino e di seguirle. Saremo quelli che vorranno mettere al centro dell’azione politica realmente la persona.
‘Persona’ che in questi anni – ve lo dice uno che è stato in Amministrazione per un bel po’ di tempo – ha vissuto delle difficoltà e ne dobbiamo essere rammaricati un po’ tutti, per non aver intercettato bene questo messaggio.
Infine, è la mia storia personale su questo territorio che può rappresentare le ragioni della mia candidatura e non possono essere le chiacchiere di qualche opinionista, che sta cercando di trovare a tutti i costi ulteriori ragioni, affinché possa esserci un’alternativa.”
Luca Galdi poi è passato a presentare due elementi della sua squadra: “Loro, sin dalla prima ora hanno creduto in questo progetto: Carmine Santoro e Valeria Romano.”
Le dichiarazioni di Carmine Santoro
“Mi cimento per la terza volta, questa volta credo in un cambiamento vero. Stiamo mettendo su una squadra che va dalla casalinga – lavoro nobile – a chi prende sei aerei a settimana: con tante professionalità e tante idee nuove. Credo fortemente che il prossimo Consiglio Comunale debba avere un cambiamento, un’aria di freschezza, giovane e nuova, che debba amministrare la città e non avere interessi effimeri e personali. Oltre a vincere le elezioni bisogna governare: sono due cose differenti.”
E su Luca Galdi e la campagna elettorale: “Noi ci conosciamo al di là della sfera politica e quindi so bene chi è. Per questo motivo sono stato uno ‘della prima ora’ a scegliere di candidarmi con lui, perché Luca Galdi oltre ad essere un professionista è un uomo umile e nobile. Vive per il suo lavoro, è uno stacanovista e affronta la politica, così come gli impegni personali, a 360 gradi. Credo che tutti insieme, con questa nuova compagine, andremo molto lontano. Ne sono molto convinto. Noi impronteremo questa campagna elettorale contro nessuno. Parleremo di programmi, che sottoporremo ai cittadini e che verranno messi al centro della nostra campagna elettorale.” Poi il monito: “Per chi si affaccia per la prima volta in politica: portate il nome di Luca ovunque e siatene fieri. Luca è un uomo del territorio, radicato nel territorio. È giunta l’ora di vero cambiamento.”
Le parole di Valeria Romano
“Luca è una persona realmente affidabile e con tanta voglia di fare. Io mi sono avvicinata alla politica due anni fa ed è stata una bella esperienza perché mi ha avvicinata concretamente alle persone. Credo molto nello strumento della politica. Sono laureata in Scienze della Comunicazione e mi piace parlare, avere il contatto con le persone: a Baronissi, in località Acquamela, da quattro anni vi è uno sportello per le famiglie, dove si può chiedere consulenza psicologica e anche giuridica. Quindi posso parlare già di un primo un progetto realmente esistente e non solo di quello che sarà. Con Luca ci sono ottime intenzioni ed io mi occupo sostanzialmente della parte sociale, dato che lavoro da sempre in questo settore. Baronissi è un territorio che andrebbe stimolato, che va fatto conoscere. È un bel contesto ma che richiede indubbiamente delle innovazioni che ci auguriamo possiamo fare.”
I punti del programma elettorale
Il candidato a sindaco Luca Galdi è poi passato a definire i punti salienti del programma elettorale.
“Noi ci caratterizzeremo per l’appartenenza al territorio. Pensiamo che sia questo un aspetto importante che possa trasferire solidità, attaccamento e stabilità all’azione amministrativa. Per noi radicamento – e prendo il caso di Valeria Romano – non vuol dire solo essere di Baronissi, che sicuramente è importante per conoscere i problemi della città, ma vuol dire aver svolto un’attività, aver portato avanti un progetto proprio a Baronissi. Ci caratterizzeremo per il rinnovamento, ma non dal punto di vista anagrafico. Pensiamo che la generazione dei 40ennni, dei 30enni e dei 20enni possa giocarsi la partita del futuro con le proprie idee mescolate con quelle di chi ha governato la città e che possano traferire il loro punto di vista. Queste generazioni che non possono essere semplici spettatori. Noi non vogliamo un rinnovamento parziale.
Valorizzeremo degli aspetti che sono già importanti sul nostro territorio. Una parte delle iniziative che vogliamo valorizzare vengono fuori da eventi che sono già presenti sul territorio: il Carnevale e il Presepe vivente.
L’Amministrazione ha creduto in un progetto, quelle delle Luci dell’Irno, che non ha prodotto i risultati sperati. Vogliamo puntare sui due eventi menzionati, che grazie ai sacrifici delle associazioni, dei volontari e di un piccolo contributo dell’Amministrazione, hanno portato presenze di gran lunga superiori a quella istituzionale. Dobbiamo spingere per queste due manifestazioni affinché assumano un carattere regionale.”
Il tema sicurezza
“La sicurezza la consideriamo sotto una triplice veste. In una continua relazione con le Forze dell’Ordine e in un continuo investimento in tecnologie che possano essere realmente percepite dalle persone e non solo annunciate. Sicurezza, in quanto tale, anche nel progetto che definisco ‘bambini sicuri’ o ‘scuole sicure’. Si stanno verificando la sicurezza sismica nelle scuole e, purtroppo, il patrimonio edilizio di Baronissi costruito negli anni ’60, ’70, ’80 e ’90 non è idoneo a rispettare gli standard che oggi la norma ci richiede. Immaginiamo possa esserci un progetto che possa mettere in sicurezza le scuole e che possa far vivere i bambini in un ambiente sicuro. È un progetto che può andare avanti con risorse pubbliche, e ce lo auguriamo. Purtroppo dobbiamo anche scontrarci con la realtà. La Regione Campania ha finanziato, per il 2019, 120 milioni di euro per la messa in sicurezza sismica delle scuole. La richiesta delle provincie e dei comuni ammontava, invece, a 650 milioni di euro. Tuttavia, le somme stimate per tali lavori sono pari a 2 miliardi e mezzo di euro. In questo caso si immaginerebbe di sistemare tutte le scuole in oltre 20 anni. Noi, quindi, auspichiamo anche in una partecipazione del privato, in un’operazione di project financing. Ovviamente il privato non fa volontariato: questo farà utile nel proprio intervento.
Sicurezza anche in temi di messa in sicurezza dei versanti collinari. C’è da programmare altri interventi, come quella dei valloni.”
Unione di Comuni
Altro punto fondamentale del nostro programma è il dialogo con gli altri comuni: è impensabile che oggi, durante il quale tutte le attività economiche hanno una dimensione mondiale, un comune possa risolvere tutti i problemi da solo. Vogliamo rilanciare l’Unione di Comuni, ente già esiste tra Baronissi, Fisciano, Pellezzano e Mercato San Severino. Ho già avanzato l’idea ai sindaci Sessa, Morra e Somma, di istituire un ‘centro di cottura’. Questo perché, sempre pensando ai bambini, abbiamo un problema per le mense scolastiche, perché i pasti arrivano mezz’ora dopo la cottura del pasto. Immaginare un centro di cottura in una di queste città vuol dire mettere il bambini al centro dell’attenzione. A questo centro di cottura va abbinata la possibilità di servire agli anziani l’indispensabile o a chi non riesce a garantire un pasto.”
Sul lavoro
“Un’Amministrazione deve immaginare di creare sviluppo e le possibilità per rendere stabile il lavoro. Ci deve almeno provare. Abbiamo speso 9 milioni di euro per urbanizzare l’area a ridosso del Dipartimento di Medicina. Abbiamo circa 150mila metri di aree urbanizzate: abbiamo un progetto, ‘Città della Medicina’, che è rimasto nel cassetto ma che va rilanciato. Il progetto prevede laboratori, spin-off, aziende di produzioni e attività collegate al Dipartimento. Per questo punto noi ci diamo 36 mesi di tempo e valuteremo qualunque attività che possa favorire l’occupazione. Se non si riuscirà a farlo in 36 mesi con la facoltà bisognerà virare su altri obiettivi perché è inimmaginabile che un investimento di 9 milioni di euro non possano produrre un meccanismo di ritorno che possa creare occupazione, non può essere un’opera nel deserto.”
In conclusione: “Questo è quello che vogliamo trasmettere e costruire per i prossimi cinque anni. Ci saranno altre giornate di presentazione dove approfondiremo altri temi.”
L’intervista ai nostri microfoni
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