Enzo Landolfi ha presentato ieri il suo libro “158”, l’opera racconta la storia della nostra terra attraverso la cucina e deriva da un format televisivo. L’incontro è stato arricchito dalla presenza dei coautori oltre ad esperti e appassionati del settore
[ads1]Ieri la città di Baronissi ha vissuto un nuovo momento di cultura e aggregazione in occasione della presentazione del libro “158” di Enzo Landolfi, svoltasi nel tardo pomeriggio presso l’aula consiliare del comune. Presenti il sindaco Gianfranco Valiante che, dopo i consueti saluti istituzionali, ha affermato di essere «lieto di aver ospitato questo evento. Ringrazio l’amico, prima che autore, Enzo Landolfi nell’aver scelto la nostra cittadina per la presentazione. Il libro è autentico, vero ed il frutto di anni ed anni di lavoro e ricerca dettati dal suo amore per questa terra. Sono certo– prosegue Valiante – che stiamo parlando di qualcosa che saprà resistere al tempo perchè è vero , ed il risultato di ciò che tutti noi amiamo. Io personalmente sono rimasto molto colpito da alcuni passaggi sul Cilento pur essendo cilentano di nascita».
Strutturalmente l’opera presentata nasce da una vecchia trasmissione televisiva ideata e condotta dall’autore alcuni anni fa, durante la quale egli di puntata in puntata visitava un borgo della provincia di Salerno alla scoperta di tradizioni e abitudini culinarie. Tutte le informazioni raccolte, sotto forma di ricette di cucina, pareri ed impressioni, sono state messe su carta e hanno dato vita al libro organizzato in modo da essere diviso in due parti di cui una riguardante l’aspetto puramente preparativo e l’altra occupata da uno spazio in cui di volta in volta una persona del luogo visitato era libera di scrivere qualcosa sul proprio paese. In virtù di ciò il lavoro ha richiesto l’aiuto di diversi coautori, alcuni dei quali ieri erano presenti in comune ed hanno partecipato attivamente al dibattito, intervallato di tanto in tanto dalla lettura di alcuni passi ad opera della conduttrice radiotelevisiva Milva Carrozza.
«Se lo trovi su qualche scaffale puoi pensare che sia il solito libro di cucina da talent ma non è così – spiega uno dei coautori Josè Elia– in realtà è un repertorio di esperienze che potranno far capire anche tra cento anni la società dei nostri tempi attraverso ciò che viene messo in tavola». Dello stesso avviso anche la giornalista Raissa Pergola che lo descrive come «un libro dell’identità, in cui ogni cosa è collocata in un posto ben definito. Noi ci vergogniamo troppe volte di ciò che siamo e delle nostre radici e così facendo, incosapevolmente ci lasciamo distruggere. Dobbiamo salvaguardare il nostro patrimonio e quello di Enzo è un chiaro esempio di come farlo».
In chiusura si è unito all’incontro anche il presidente della provincia Giuseppe Canfora che, dopo essersi dichiarato entusiasta per l’iniziativa, ha lasciato la parola all’autore Enzo Landolfi che ha raccontato alcuni aneddoti riguardanti la stesura del libro da lui dedicato «ai suoi nipotini, alle nuove generazioni ma soprattutto a tutti gli emigranti salernitani che vivono a 1 km da casa o anche nel mondo».
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