Baronissi: l’uomo incolpato di aver sparato ed ucciso l’ex socio Biagio Capacchione ha avuto una condanna definitiva di 16 anni
Diventa definitiva la pena per il 61enne di Baronissi accusato di aver ucciso intenzionalmente Biagio Capacchione, il 27 dicembre del 2018. Secondo quanto riportato dal sito web Salernotoday.it, la Cassazione infatti ha dichiarato infondati i motivi della difesa: per l’assassino non c’è più nulla da fare. Seguono inoltre anche delle testimonianza che rendono inevitabile la pena di reclusione.
I fatti
L’imprenditore 63enne Biagio Capacchione fu ucciso con due colpi di fucile in via Trinità, a Baronissi, nei pressi dell’abitazione della madre, che Capacchione era andato a salutare prima di recarsi a lavoro.
Dopo aver commesso l’omicidio, V.M. fuggì, per poi essere rintracciato dai carabinieri di Mercato San Severino, in stato confusionale, sulle montagne di Fusara, diverse ore dopo i fatti. L’uomo fu ritrovato all’interno di un casolare. Poco prima di spirare, Capacchione riuscì a rivelare il nome del suo assassino.
I due in passato avevano stretto accordi lavorativi, per poi perdersi di vista negli anni. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’imputato spiegò l’esistenza di una serie di difficoltà lavorative che avrebbe avuto nel gestire una commessa per la manutenzione di alcuni mezzi per un’associazione di volontariato.
Parlò poi di un clima di dicerie, sulle quali non fu trovato riscontro. Il movente, insomma, non fu mai del tutto chiarito.
L’arma utilizzata per colpire l’uomo fu ulteriormente potenziata, con una canna dalla misura di trentadue centimetri e colpi calibro 12.