Baronissi è tra i primi comuni scesi in campo per fermare il CETA, un accordo considerato cappio mortale per le produzioni salernitane e italiane e che rischierebbe di legalizzare la pirateria alimentare dando il via libera alle imitazioni
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La giunta comunale di Baronissi ha approvato la delibera anti CETA proposta da Coldiretti Salerno che va nella direzione di salvaguardare gli interessi dei cittadini e delle aziende agricole del territorio.
Il Ceta è l’accordo tra Unione Europea e Canada che, di fatto, mette a rischio la tutela del made in Italy e della sicurezza alimentare dei consumatori.
“Condividiamo – sottolinea il sindaco Gianfranco Valiante – la battaglia di Coldiretti Salerno e del presidente Sangiorgio. Stiamo lavorando a Baronissi per riaffermare e valorizzare le produzioni agroalimentari di eccellenza e per creare nuove realtà imprenditoriali: il Ceta renderebbe vani gli sforzi fatti da tanti imprenditori che stanno puntando su prodotti tipici di qualità. Come amministrazione difendiamo la distintività delle produzioni locali, raccogliendo le istanze di tanti agricoltori che operano sul territorio”.
Coldiretti è scesa in campo per fermare un accordo considerato cappio mortale per le produzioni salernitane e italiane e che rischierebbe di legalizzare la pirateria alimentare dando il via libera alle imitazioni. Coldiretti Salerno ha sollecitato i sindaci e agli amministratori di tutta la provincia di deliberare un ordine del giorno che consentisse agli Enti territoriali di esprimersi sull’accordo mentre il Senato sta votando la legge di ratifica. Baronissi è stato tra i primi comuni ad aderire all’iniziativa.
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