Respinto dal Consiglio di Stato il ricorso presentato dalle società proprietaria e affittuaria del Bar Canasta a Salerno. I tavolini sul marciapiede limitavano il pubblico passaggio
Si conclude così la vicenda giudiziaria che vede il noto Bar Canasta di Salerno contrapposto al condominio che lo ospita e al Comune di Salerno. La querelle nasce dal fatto che, secondo l’attività, il marciapiede ed il porticato erano destinati ad uso privato e prevedevano quindi la possibilità di adattarvi tavolini ed elementi di arredo. Già il Tar di Salerno aveva tuttavia respinto il ricorso l’anno scorso.
Giunge adesso, come riportato da Il Mattino, anche la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso presentato dalle società “Ristobar srl” e “Prestige srl”, rispettivamente proprietaria ed affittuaria del bar. Gli elementi di arredo posti nel portico, infatti, occupando integralmente lo spazio rappresentavano una notevole limitazione al pubblico passaggio, causato sia dalla pergotenda prospiciente la parte esterna al portico e sia dagli arredi.
Le società del locale sono state inoltre condannate al pagamento delle spese giudizio liquidate in complessivi € 4.000, oltre agli accessori, di cui €. 2.000,00 oltre accessori come per legge in favore del “Condominio Palazzo Luongo” e €. 2.000,00 oltre accessori come per legge in favore del Comune di Salerno.