L’Istituto scolastico capaccese è il secondo della Provincia di Salerno, dopo quello di Pellezzano, ad essere dotato di uno spazio scolastico fonoassorbente
L’Istituto Comprensivo Capaccio Paestum, ad indirizzo musicale, è stato coinvolto nel progetto sperimentale della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo (BIMED) attraverso un intervento di correzione acustica consistente nell’installazione di pannelli fonoassorbenti all’interno di un’aula.
L’Istituto scolastico capaccese è il secondo della Provincia di Salerno, dopo quello di Pellezzano, ad essere dotato di uno spazio scolastico fonoassorbente, finalizzato alla riduzione delle disfunzioni vocali degli insegnanti e all’incremento dell’apprendimento degli alunni.
L’inaugurazione della nuova aula è avvenuta stamattina, presso l’Istituto Comprensivo sito a Capaccio Scalo, alla presenza dell’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Capaccio Paestum, Franco Sica, del presidente della BIMED, Andrea Iovino, e della Dirigente scolastica, Enrica Paolino.
«Siamo lieti di far parte di questo progetto sperimentale – ha detto l’assessore alla Pubblica Istruzione, Franco Sica – che ci auguriamo possa portare in futuro al coinvolgimento anche di altri istituti del nostro territorio visto che i risultati delle prime sperimentazioni sono ottimi sia per gli alunni che per gli insegnanti. Un grazie particolare va alla BIMED che ha coinvolto nel progetto sperimentale anche una scuola del territorio di Capaccio Paestum, tra le poche in tutta la Campania».
«La qualificazione degli ambienti scolastici rappresenta uno strumento in più per migliorare anche la qualità della didattica, per cui i nostri alunni e i nostri dicenti sono particolarmente grati di poter svolgere le lezioni in un’aula così attrezzata e innovativa. – ha aggiunto la Dirigente scolastica, Enrica Paolino – Grazie alla BIMED per aver scelto questa scuola e le prime impressioni di questi giorni, dalla parole di insegnanti e alunni, già sono molto incoraggianti».
A spiegare più nel dettaglio tale progetto è stato Andrea Iovino, presidente della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo, associazione di enti locali e scuole, che ha finanziato interamente tale intervento: «Siamo entrati nel secondo step sperimentale, sempre con il coinvolgimento dell’Università degli Studi di Salerno, che prevede la strutturazione di altre cinque aule fonoassorbenti con un obiettivo molto semplice, provare a capire se migliorando la qualità della relazione fonica all’interno di un’aula i ragazzi sono maggiormente stimolati verso l’apprendimento».
Gli interventi di correzione acustica delle aule scolastiche, grazie al supporto scientifico del Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIIn) dell’Università degli Studi di Salerno che ha curato la progettazione, lo studio e il collaudo, sono finalizzati alla riduzione delle disfunzioni vocali degli insegnanti e all’incremento dell’apprendimento degli alunni.
Infatti, il rumore e il riverbero di un ambiente non riducono soltanto l’intelligibilità del parlato, ma possono talvolta anche provocare malesseri in coloro che lo frequentano quotidianamente (mal di testa, calo della concentrazione, irritabilità). Gli insegnanti, addirittura, per rendersi intelligibili, incorrono talvolta in un sovraccarico dell’apparato fonatorio, rischiando, dunque, patologie vocali anche gravi.
I benefici di questa sperimentazione sono stati già rilevati in una scuola pilota, l’Istituto Comprensivo di Pellezzano, dove, dopo un anno dall’intervento, si erano evidenziati effetti positivi sull’uso della voce per gli insegnanti e sulle capacità di attenzione e di concentrazione degli alunni.