L’Associazione La Solidarietà ha ospitato per due mesi 6 giovani extracomunitari (minorenni) a Lancusi. Ora, dopo una splendida esperienza di vita, i volontari dovranno salutarli
L’Associazione La Solidarietà di Lancusi si configura come un vero e proprio sodalizio, che si contraddistingue non solo per i servizi sanitari che offre alla comunità, ma anche perché opera come una grande famiglia che, in caso di necessità, accoglie persone sole e abbandonate al loro destino. Proprio come è successo a 6 extracomunitari africani, giunti in Italia in uno dei tanti sbarchi clandestini, che hanno fatto scattare la macchina della solidarietà in diverse città italiane, tra cui Salerno.
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Nell’associazione di volontariato “La Solidarietà” di Fisciano, con sede a Lancusi, hanno trovato ospitalità questi profughi diseredati e disperati, tutti minorenni tra i 15 e i 17 anni. Non avendo nulla, con loro hanno portato una sola cosa: la speranza di un futuro migliore.
La loro permanenza si è verificata in conseguenza della chiusura di una struttura di accoglienza nel Comune di Fisciano. Trattandosi di minorenni, il Comune di Fisciano aveva l’obbligo di accoglierli fino a quando per loro non si fosse trovata una sistemazione migliore. Il sindaco Tommaso Amabile ha chiesto e ottenuto il sostegno de “La Solidarietà”, partner dell’ente in una serie di servizi sociali.
Il presidente dell’Associazione La Solidarietà, Alfonso Sessa, ha accolto di buon grado la lungimirante richiesta del primo cittadino, orientata nella direzione di offrire a questi giovani una opportunità di riscatto sociale.
Dei 9 ragazzi giunti a Fisciano, 3 sono stati immediatamente trasferiti in una struttura di accoglienza della Regione Calabria e 6 sono rimasti presso la sede dell’Associazione La Solidarietà, che li ospita dallo scorso 24 novembre. Inizialmente, doveva essere un’accoglienza temporanea, che poco alla volta si è trasformata in un’ospitalità durata circa 2 mesi.
Durante questo periodo, i giovani extracomunitari sono diventati parte integrante del sodalizio di volontariato, partecipando alla vita associativa insieme ad altri volontari. Hanno contribuito a cucinare, a pulire le stanze in cui erano accolti, a compiere piccoli lavori di manutenzione quotidiani e imparato a venire in contato con le abitudini dei residenti locali. 4 di loro hanno anche festeggiato la maggiore età proprio presso l’Associazione La Solidarietà.
“Un’esperienza unica – ha sottolineato il presidente Sessa – nel corso della quale abbiamo avuto un confronto con una cultura e stili di vita diversi, esigenze differenti dalle nostre sia per quanto riguarda l’alimentazione che gli stili di vita. Fortunatamente, la catena della solidarietà ha funzionato benissimo, anche grazie agli imprenditori locali che hanno generosamente offerto un contributo sia economico che di distribuzione di viveri e alimenti vari”.
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I volontari de “La Solidarietà” e il Presidente Sessa, a malincuore, hanno dovuto salutare i giovani extracomunitari per consentire loro di trovare una sistemazione più adeguata accompagnata dalla ricerca di un lavoro. Alcuni di loro sono stati traferiti in Calabria ed altri a Pontecagnano, presso strutture della Caritas e dell’Arci.
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