I malviventi, armati di fucili Ak 47 kalashnikov, sono riusciti in pochi minuti a mettere a segno il colpo ai danni del portavalori della Cosmopol. Con molta probabilità conoscevano orario e tratta del mezzo
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Difficile credere che il colpo messo a segno lunedì mattina lungo il raccordo Salerno-Avellino sia stato opera di malviventi improvvisati. La dinamica dell’assalto conferma quanto si trattasse di un piano studiato nei minimi dettagli da ladri professionisti.
Al vaglio degli inquirenti anche le testimonianze degli uomini della Cosmpol: il sospetto, per ora non confermato, è che possa esserci stata una spia che abbia potuto informare i malviventi dell’orario, della tratta del mezzo ed esatta collocazione del denaro. Ad avvalorare quest’ipotesi un dettaglio emerso dal colpo: come potevano i malviventi sapere che il denaro non era custodito nel blindato bensì nella Fiat Panda?
Intanto, nel tentativo di fugare ogni dubbio, proseguono le indagini affidate alla Questura di Salerno, competente territoriale, e coadiuvate dagli uomini della scientifica.
La dinamica dell’assalto
Lunedì mattina lungo il raccordo autostradale Salerno- Avellino, all’altezza del Km 15 tra l’uscita Montoro e Fisciano, una banda di malviventi ha assaltato una Fiat Panda della Cosmopol mettendo a segno un colpo da centomila euro in contanti. I ladri, armati di fucili Ak 47 kalashnikov, hanno speronato l’auto costringendo il conducente a fermarsi.
Il colpo è avvenuto in pochi minuti giusto il tempo di minacciare i vigilantes, sottrarre il bottino e darsi alla fuga. I vigilantes alla guida del blindato della Cosmopol che seguiva la Fiat Panda pare che abbiano tentato di fermare la banda esplodendo colpi d’arma da fuoco.
L’auto sulla quale viaggiavano i malviventi è stata poi ritrovata dai carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino, guidati dal comandante Alessandro Cisternino, in località Soccorso di Fisciano.
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