
Stato di agitazione e rivolta dei dipendenti dell’ASL di Salerno: i leader sindacali parlano di “Meschinità burocratica”
[ads1]
Lunghe sono state le trattative sindacali, durate tre anni, unitamente all’occupazione del palazzo di via Nizza, al fine di consentire a quattromila dipendenti di ricevere un aumento in busta paga di circa 80 euro al mese, frutto della distribuzione del fondo di 3 milioni di euro.
Tutto ciò, come oggi si legge nelle pagine del Mattino, è rimasto infruttuoso.

Davanti a questa situazione, le organizzazioni sindacali non sono riuscite a rimanere in silenzio, scrivendo al Prefetto di Salerno e ammonendolo della mancata esecuzione dell’accordo, stilato e sottoscritto il 3 agosto scorso e rimasto privo di esecuzione.
Ciò ha scatenato il malcontento dei lavoratori che minacciano lo sciopero.
In una nota, i leader sindacali parlano di «Meschinità burocratica» e attaccano non solo Postiglione, commissario straordinario dell’ASL, ma anche tutta la dirigenza dell’azienda sanitaria locale.
[ads2]