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Artlante Vesuviano verso gli orizzonti artistici campani

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Artlante Vesuviano verso gli orizzonti artistici campani

Negli spazi industriali Tekla, a Sarno, è ospitata la mostra “Artlante Vesuviano”, a cura di Raffaella Barbato e Luisa D’Auria con la collaborazione di “Artlante”

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Inaugurata il 31 gennaio scorso, la mostra “Artlante Vesuviano – Memoria e presenza dell’opera nei linguaggi contemporanei dell’arte“, è ospitata negli spazi industriali dell’azienda Tekla a Sarno. A cura di Raffaella Barbato e Luisa D’Auria, con la collaborazione di “Artlante – Studi e iniziative per l’arte contemporanea“, l’evento si inserisce nel progetto Tekla “La porta dell’arte” nato dall’idea di Franco Cipriano e Francesco Prete. In genere questo tipo di contaminazione tra arte ed ambienti industriali avviene in luoghi in cui la produzione è ormai cessata, come alla Centrale Montemartini di Roma (che ospita una sezione dei Musei Capitolini) oppure gli Ex Seccatoi di tabacco a Città di Castello (dove è ospitata una parte della collezione della Fondazione Burri), solo per citare alcuni esempi. Il connubio proposto da Artlante Vesuviano è invece un vivo rapporto tra la produzione artistica e quella industriale, che avviene in un tempo e in uno spazio unico.

Artisti che abbracciano con la loro attività un lasso di tempo che va dagli anni sessanta ad oggi, la cui esperienza ha intersecato più o meno fisicamente l’area vesuviana, da Salerno a Napoli. L’ambizioso progetto coinvolge oltre 50 artisti: Giovanni Alfano, Michele Attianese, Mathelda Balatresi, Francesca Capasso, Gabriele Castaldo, Fiormario Cilvini, Mary Cinque, Franco Cipriano, Ugo Cordasco, Antonio Davide, Gerardo Di Fiore, Adelaide Di Nunzio, Gaetano Di Riso, Nunzio Figliolini, Vincenzo Frattini, Rosaria Iazzetta, LALOBA (Anna Crescenzi & Renata Petti), Paolo La Motta, Mario Lanzione, Barbara La Ragione, Nino Longobardi, Guglielmo Longobardo, Lello Lopez, Salvatore Manzi, Rosaria Matarese, Luigi Pagano, Rosa Panaro, Alessandro Papari, Peppe Pappa, Massimo Pastore, Pier Paolo Patti, Mario Persico, Eliana Petrizzi, Ivan Piano, Giuseppe Pirozzi, Felix Policastro, Anna Maria Pugliese, Carmine Rezzuti, Clara Rezzuti, Angelo Ricciardi, Rinedda, Angelomichele Risi, Vincenzo Rusciano, Quintino Scolavino, Antonio Serrapica, Tony Stefanucci, Ernesto Terlizzi, Pasquale Truppo,Carla Viparelli, Salvatore Vitagliano, Ciro Vitale, Marco Zezza.

Memoria e presenza dell’opera nei linguaggi contemporanei dell’arte“, Artlante Vesuviano ricostituisce l’idea di “opera” come esplicazione pratica di un progetto, tra la memoria di un passato che sa farsi presente, perché esprimendosi attraverso i linguaggi della modernità si eleva al di sopra di ogni concetto temporale. Questo “laboratorio di incontri” si propone come una sorta di invito al viaggio, alla scoperta delle multiformi esperienze artistiche contemporanee. A partire da Sponda di Rusciano lo sguardo viene sospinto verso le possibilità cangianti dell’arte che dal Vesuvio trae la sua energia catalizzante. Un labirinto in cui la polifonica sequenza di dipinti, sculture, fotografie e installazioni manifesta come la cultura sia vera e propria materia vitale.

«Una stratificazione memoriale, di segni e di visioni, che è flusso che ramifica la diversità dei linguaggi nella sempre ‘contemporanea’ interattiva presenza nelle realtà culturali e sociali», scrive Franco Cipriano nelartlante suo intervento in catalogo. Dialogo tra realtà territoriali decentrate, spesso in ombra rispetto ai grandi eventi dei capoluoghi, in cui, però, il fermento artistico è sempre attivo e presente. In questi momenti di crisi generale in cui la cultura reagisce alle avversità con decisione, non è più possibile «parlare di centro e periferia— come avverte Luisa D’Auria — per un progressivo e inarrestabile ampliamento delle domande di cultura si sta innescando una rianimazione del tessuto territoriale, contribuendo alla realizzazione di un circuito artistico anche nelle zone extraurbane, ormai inglobate nelle aree metropolitane. La coscienza di questo processo ha spinto artisti a impegnarsi nel proprio territorio, verificando in esso nuove possibilità di dialogo, portando in luce la ‘cultura sconosciuta’ che attraversa policentricamente la geografia regionale».

Il disinteresse dilagante delle istituzioni verso l’arte e la cultura in generale è un cancro che affligge non solo il territorio regionale. Tra le follie disinibite di manifestazioni artistiche inconsistenti, coesistono in ambito campano una serie di forze che riescono a portare avanti un discorso culturale serio e costante nel tempo. Per non parlare di alcune parentesi istituzionali virtuose come Castel Sant’Elmo – Museo Napoli Novecento e il Museo Madre di Napoli, i quali in questo periodo promuovono due mostre tangenti al discorso portato avanti da Artlante Vesuviano, rispettivamente: Rewind. Arte a Napoli 1980-1990, fino al 16 febbraio, e Lucio Amelio – dalla modern art agency alla genesi di terrae motus (1965-1982), fino al 9 marzo.

Filiberto Menna proponeva «una linea eudemonistica della cultura artistica moderna che affida alla esteticità diffusa (il passaggio dell’arte nella vita) il compito di reintegrare individuo e ambiente, di ricostruire l’equilibrio e la globalità della persona umana — ricorda Raffaella Barbato nel suo intervento in catalogo, la quale sottolinea come «dallo spazio della politica a quello della poietica, dal ruolo di artista a quello di animatore dello spazio dell’utopia; questo l’impegno morale, richiesto ancora oggi all’operatore visivo, al fine di creare un progetto intersoggettivo, unitario di esperienze che vanno a sommarsi in un moderno e collettivo programma dell’arte».

Artlante Vesuviano con le sue molteplici sfaccettature del fare artistico riconnette tali esperienze con il tessuto politico e sociale nel quale si trova, proponendosi come porta verso i nuovi orizzonti dell’arte.

Sabato 14 febbraio (mattina) è prevista una visita guidata alla mostra che sarà visitabile fino al 28 febbraio su appuntamento. Per maggiori informazioni: info@teklaweb.it http://www.teklaweb.eu/ tel 0818631935 n° verde 800219300.

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