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Artisti emergenti: Storie di Salerno tramite il folk degli Sparvieri

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Artisti emergenti: Storie di Salerno tramite il folk degli Sparvieri

Dopo una lunga sosta, torna il nostro spazio dedicato agli artisti emergenti . Oggi abbiamo intervistato i Sparvieri. Una band molto legata al territorio salernitano, (e quello cilentano) che nei suoi testi mette in evidenza spesso e volentieri le bellezze del territorio, quelle dei luoghi un po’ abbandonati della provincia, ma ricchi di poesia e di malinconia. La band è composta da elementi esperti nel settore,  quasi tutti sono diplomati al conservatorio e c’è un gran lavoro di background da parte dei singoli elementi; a dare il tocco di classe al tutto è il cantante che è un attore di professione, diplomato all’accademia d’arte drammatica. Il gruppo è formato da Daniele Apicella alla batteria, Stefano Petrosino alla chitarra, Roberto Giugliano al Pianoforte e al Synth, Fabio Natella alla voce; collaborano alla band Giuseppe D’Alessio al basso, e Silvio Rossomando al Sax.

La band ha all’attivo un EP: Sparvieri – Panzer Folk. La scelta di inserire nel titolo il nome del carro armato tedesco è per dare un impatto al pubblico; infatti l’ascolto dell’album colpisce. Come avviene già dal primo brano, omonimo alla band, si notano subito le storie di vera vita vissuta, che in questa atmosfera creata dalla musica, gli danno un immagine mistica. Musicalmente, anche se i brani sono molto orecchiabili e di facile ascolto, ci sono diverse parti e intermezzi che rendono il brano ricco di arrangiamenti. La voce del cantante, non fa sentire l’origine campana, grazie alla sua dizione e da una aria molto più nazionale alla band salernitana. Ovviamente, c’è da aspettarselo da chi lavora con la musica e fa un genere come questo. Colpiscono all’orecchio Campo dei Fiori e Ruga Antica. La prima per la sua allegria, il suo stile, il suo testo, la musica. Il secondo è un brano molto più elaborato e si discosta dalle altre tracce del CD. E’ l’unico brano di tutto l’EP che viene cantato in dialetto.  Si nota che il lavoro è opera di professionisti e non possiamo fare altro che attendere l’uscita ufficiale del CD che raccoglie più brani e tanti altri lavori.

Sparvieri” Ricorda molto il nome delle band che avevamo in Italia negli anni 50. E’ stata questa la prima impressione che ho avuto ad ascoltarvi. Il vostro nome ha qualche affinità?

Ti riferisci a I Bisonti,I Camaleonti, I Corvi? ci teniamo a precisare che il nostro nome è Sparvieri (senza articolo)

Come mai avete scelto questo nome cosi caratteristico?

Appunto, volevamo trovare un nome caratteristico che ci possa identificare alle nostre radici. Tutto nasce da un viaggio alle Grotte di Morigerati (Cilento) del nucleo principale della band (Cantante, Tastierista e Chitarrista), il gruppo rimase affascinato dal canto di uno sparviero.

Quindi quello che volete esprimere con il vostro nome è la vostra origine…

Certo! Abbiamo scelto sopratutto il nome in italiano perché volevamo dare un importanza locale. Lo sparviero, infatti, è un uccello particolarmente legato al territorio del Cilento oltre che protetto e salvaguardato, siccome è una specie protetta, come se volessimo salvaguardare le nostre tradizioni che si stanno perdendo. Non ci sembrava giusto dare il nome in inglese alla band oppure limitarla con un nome napoletano. Vogliamo anche dimostrare agli altri che la nostra musica è di impatto, per cui abbiamo scelto di accostare al nome “Panzer” che è il nome del carro armato.

Il vostro nome si conclude con la parola Folk. Un identificativo del genere.

Di base partiamo dal folk, ognuno dei singoli ha il suo da aggiungere e il risultato è assicurato.

Avete un modello a cui vi ispirate?

Di solito chi ci ascolta, ci dice che assomigliamo molto ai Modena City Ramblers, a De Andrè. Ma principalmente non badiamo a queste voci e cerchiamo sempre di eccellere per non creare un qualcosa di statico e di già sentito. Sopratutto noi cerchiamo di offrire uno spettacolo ben diverso dalle altre band del genere che puntano solo al far ballare e divertire, ma vogliamo offrire un messaggio ben più ampio.

Parliamo del vostro CD…

Per adesso abbiamo un EP di quattro brani, e dietro la realizzazione c’è tutta una vera e propria avventura: Registrammo “Ruga Antica” in un tempo brevissimo per poter partecipare al bando dal titolo “Bella Politica in musica d’autore”. Riuscimmo a incidere il brano al Laboratorio Musicale di Gianluca Bisogno a Pontecagnano. Il brano doveva uscire in una compilation distribuita da La Città. Per gli altri brani c’è stato un lavoro molto più calmo e attento, con le dovute rifiniture, abbellimenti e studi di composizione.

Cosa significa per voi questo CD

Una porta che si apre, un inizio di un progetto serio e impegnativo, sperando di poter andare molto più in la di come siamo ora. Quando c’è la coscienza necessaria che si può creare qualcosa di importante allora si parte per i progetti più seri. La realizzazione dell’EP è la prova.

Esperienze di musica live?

Abbiamo girato molti locali in Campania, per esempio il nostro ultimo live è stato al Bar Capri, siamo stai anche al Mumble Rumble. Di solito suoniamo anche ai Festival come Rufrafestival. Abbiamo partecipato a molte manifestazioni come al centro sociale di Salerno in una serata di artisti emergenti “Solo per Passione” all’interno della manifestazione “Ci guidava la passione” , alla festa della musica a Castellammare di Stabia, al parco archeologico di Pontecagnano come gruppo di apertura della compagnia Daltrocanto. Abbiamo partecipato anche all’Arezzo Wave, anche se, purtroppo, non abbiamo superato l’eliminatorie.

Il concerto più bello?

Sicuramente il Rufrafestival a Rofrano, dove abbiamo aperto per i Paranza Vibes. La situazione era ottima: Impianto potente, un sound check perfetto fatto da maestri del settore, tanta gente ed è stato incredibile come la gente, anche senza conoscerci ha apprezzato i nostri brani, cominciando anche a cantare i ritornelli delle nostre canzoni.

Come è vivere la vita da musicista secondo voi?

Se davvero vuoi fare il musicista, come mestiere per la tua vita, allora bisogna studiare, cercare serate, suonare sempre, prove e migliorarsi sempre di più, mai fermarsi. Dedicare tutto se stessi alla musica. Un po’ ne risente la vita privata ma chi fa il musicista non è mai fermo, fa di tutto, anche lezioni di musica.

Da Musicista, la musica nel salernitano com’è?

C’è tanta musica nel salernitano, anche a Salerno città, ma a causa delle ultime ordinanze uno come noi è costretto a spostarsi in provincia per delle serate. Ad Eboli c’è un bel giro, nell’Agro Nocerino anche, e i locali per poter suonare ci sono e non sono male.

Per quanto riguarda i grandi concerti della nostra città?

Salerno potrebbe fare tanto, ma purtroppo non siamo ancora attrezzati di grandi strutture adatte per questi eventi. Anche il Palasele, che organizza concerti di rilievo, è fisicamente molto piccolo per accogliere i grandi concerti. Per il resto ci sono gli stadi ma gli eventi sono molto rari.

Prossimi obiettivi?

Dopo aver firmato un contratto con la Ali Booking Agency e la pubblicazione ufficiale del CD partiremo in tour che ci terrà impegnati tutta l’estate. Il tour ci proietta in una situazione nazionale che ci permetterà di viaggiare anche oltre la Campania