Arriva anche a Salerno il metodo Lego® Serious Play® che utilizza i celebri mattoncini Lego per tirar fuori le potenzialità di singoli individui e migliorare il business di intere organizzazioni
[ads1]Nato negli anni novanta in Danimarca presso la Lego come metodo aziendale per agevolare i processi decisionali e di problem solving, rappresenta oggi una metodologia di apprendimento collaborativo che “fa pensare costruendo” e si applica oramai a tutte le organizzazioni e le istituzioni internazionali, con particolare successo in Italia, Spagna e America latina.
Ed oggi arriva anche a Salerno, grazie al giovane e promettente staff di Studio Project, scuola di formazione tutta partenopea che, dopo aver conosciuto e sperimentato il metodo, ha deciso di utilizzare questo approccio creativo come attività formativa da proporre alle aziende e ai gruppi di lavoro in generale del salernitano.
Fondata sull’impiego dei mattoncini che tutti conosciamo sin da piccoli, conduce a costruire con le proprie mani modelli tridimensionali in base al tema in gioco, sia esso strategico, operativo o relazionale.
Varie le dinamiche e diversi i temi. L’obiettivo è coinvolgere tutti, perché più idee emergono durante gli incontri, migliori sono le soluzioni individuate e più soddisfatti i partecipanti.
Poca roba per applicare il metodo: un kit di mattoncini Lego, un formatore esperto della metodologia e un gruppo di lavoro pronto a mettersi in “gioco” per superare i propri limiti e tirare fuori delle “regole condivise”.
Perché è questa la conclusione del gioco. Dopo ogni contributo individuale in cui emergono soluzioni tra le più disparate ed interessanti, si arriva sempre ad una visione d’insieme frutto del lavoro di gruppo, in cui i partecipanti vanno via soddisfatti e pieni di nuove idee.
Ad oggi aziende della portata di Google, Deloitte, Hitachi, Microsoft, Unicredit utilizzano il metodo LSP per la formazione dei propri dipendenti ad ogni livello gerarchico.
La forza dei lego è che tutti i pezzi si possono collegare tra di loro e il bello è che tutti sono in grado di utilizzarli per costruire velocemente qualcosa di riconoscibile. L’utilizzo di altri materiali invece richiederebbe più tempo, una certa manualità e capacità artistiche che non tutti hanno.
“La nostra sfida è superare lo scetticismo di una città come Salerno in cui si è sempre un po’ restii al cambiamento e quindi anche ai nuovi metodi di apprendimento” sottolinea il fondatore della scuola Giuseppe d’Andrea. “Noi di Studio Project scommettiamo per primi sull’importanza del gioco applicato in contesti informali, perché libera più facilmente capacità ed idee insite in un ognuno di noi” conclude la dott.ssa Marta Peruzzini.
Provare per credere. Da una pura curiosità personale può nascere come in questo caso una possibilità professionale, sempre più difficile nei giorni nostri.
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