Come ogni anno, anche per la stagione in corso 2012-2013 si è svolto a Coverciano il confronto tra il Club Italia della FIGC e gli allenatori delle squadre di serie A e B delle categorie Primavera ed Allievi. All’incontro, svoltosi il 5 novembre alla presenza del coordinatore delle Nazionali giovanili Arrigo Sacchi e del suo vice Maurizio Viscidi, erano presenti tutti gli allenatori dell’èlite giovanile italiana.
Non poteva mancare mister De Rossi della Roma Primavera. Intervenuti anche Gianni Rivera quale Presidente Nazionale settore giovanile scolastico, il tecnico Devis Mangia dell’Under 21 e, per un confronto europeo, il tecnico della nazionale Under 21 svizzera Pierluigi Tami.
Anche mister Bollini della Lazio Primavera, ai lavori iniziati da Arrigo Sacchi. Il coordinatore delle Nazionali giovanili ha espresso il concetto fondamentale, nel calcio moderno, del confronto europeo. Senza un vero ricambio generazionale il calcio rischia di scomparire. Sacchi ha espresso la necessità di investire nel settore tecnico e nel suo aggiornamento continuo, non perdendo mai d’occhio i modelli europei. Su quarantadue clubs professionistici si è vista la quasi totalità di partecipazione con quaranta presenze.
Anche Napoli e Catania con mister Saurini e Pulvirenti. Alla lezione in aula nel centro di Coverciano è stata alternata anche una prova pratica sul campo. Nel pomeriggio infatti il confronto internazionale tra Devis Mangia della Nazionale U.21 italiana ed il suo collega svizzero Pierluigi Tami, che hanno svolto esercitazioni con ragazzi delle giovanili della Fiorentina. Esperienza importante anche per l’altro mister Primavera dei professionisti campani della Juve Stabia Mario Turi.
In riferimento alle giovanili di un tempo, c’è da dire che il calcio italiano sta muovendo passi da gigante nel settore giovanile. Con la riforma sull’età del campionato Primavera, non si creano più seconde squadre come esiste ancora in Europa, ma un vero e proprio serbatoio che cresce in prospettiva della prima squadra. Dopo la prova sul campo, i lavori sono poi continuati e conclusi in aula sempre dal Coordinatore delle Nazionali che ha tenuto molto a sottolineare i successi del calcio spagnolo dovuti al ricambio generazionale ed ha ribadito la filosofia del lavoro tecnico che deve mettere in evidenza il gioco. La tecnica individuale del singolo deve asservire al gioco collettivo perché la vittoria scaturisce dal gioco: undici giocatori devono essere messi in campo e devono muoversi come uno solo.
Dalla voce di mister Catello Gargiulo (Allievi Naz. Juve Stabia) le sue considerazioni:
“Bellissima esperienza, confronto formativo e soprattutto apertura mentale a nuove idee. Il confrontarsi con una realtà nazionale e sopratutto con tecnici di altissimo spessore mi ha dato la possibilità di arricchire il mio bagaglio tecnico. Io sarei propenso a confronti più frequenti di tale levatura perché nel nostro settore, in cui ogni giorno siamo chiamati ad educare giovani, abbiamo sempre da imparare per trasmettere il meglio di noi stessi”.