Dopo sei anni di latitanza è stato finalmente catturato il boss Marcello Pesce, ritenuto dagli inquirenti ultimo tra i più pericolosi capi in circolazione
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Marcello Pesce boss di 54 anni è inserito nella lista delle persone ricercate più pericolose in circolazione, e finalmente dopo un duro e valido lavoro delle squadre mobili di Reggio Calabria e del servizio centrale operativo, si è subito proceduto ad arrestarlo all’interno del nascondiglio.
Il ricercato, non si nascondeva in un bunker segreto come si potrebbe pensare, ma bensì ha vissuto questi anni di latitanza in una casa molto tranquilla al centro di Rosarno, dove insieme alla sua famiglia controllava tutti gli affari illeciti.
Al momento della certezza di una sua presenza all’interno dell’appartamento, gli agenti lo hanno catturato mentre era a letto, e oltre a lui, sono stati poi catturati Salvatore Figliuzzi e Pasquale Figliuzzi per favoreggiamento.
Il noto boss, grandissimo appassionato del mondo calcistico, e che in passato ha avuto anche un ruolo da Presidente della squadra di calcio del Sapri, che serviva per avere sempre più consensi dalle persone che lo circondavano, al momento della cattura, ha ammesso subito la sua identità, consegnandosi agli agenti senza opporre resistenza.
Le sue tracce si erano perse nell’aprile 2010, quando a seguito di un fermo, poi trasformato in un’ordinanza di custodia cautelare, per la vicenda “All inside” coordinata dalla Dda reggina, che riteneva la famiglia Pesce, una delle più pericolose della ‘ndrangheta.
A seguito del suo arresto c’è stato un commento anche da parte del Ministro degli Interni Angelino Alfano che ha dichiarato: “Oggi per l’Italia è una bella giornata, in quanto è stato catturato un pericoloso latitante, e un ricercato in campo internazionale da circa 6 anni finalmente è stato consegnato e assicurato alla giustizia“.
Ora l’ex latitante ha avuto una condanna di 16 anni e 2 mesi rimediata in appello.
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