I Dragoni dell’Arechi Rugby vincono l’ultima partita del 2013 contro il Clan Catanzaro, concludendo un’ottima striscia positiva iniziata già nel pre-campionato.
Termina nel migliore dei modi la prima parte di campionato dell’Arechi Rugby, che tra le mura amiche del “Vestuti” saluta il 2013 ovale e i tifosi accorsi allo stadio con un’altra importante vittoria ed altri 5 preziosissimi punti in classifica.
Per il sodalizio caro al presidente Manzo ben 8 mete e 4 trasformazioni contro un buon Clan Catanzaro che, nonostante la lunga distanza percorsa per disputare l’incontro a Salerno, ha onorato il campo con una buona prestazione collettiva. Il risultato finale, di 48 a 0, rende però merito alla buona prova di capitan Finamore e compagni, rientrati in campo dopo tre settimane di stop quasi forzato dal campionato.
Soddisfatto al termine dell’incontro l’allenatore dei Dragoni, Luciano Indennimeo: “Avevamo il dovere di salutare nel migliore dei modi questo 2013 e conquistare questi punti per tenerci allacciati alle due attuali capoliste (Rugby Rende e Amatori Rugby Torre del Greco, distaccate di un solo punto dall’Arechi Rugby, ndr) in attesa di disputare a gennaio il recupero del big match contro il Rende, e ci siamo riusciti al meglio”.
“Ho voluto – prosegue coach Indennimeo – dare fiducia ad alcuni ragazzi che avevano giocato molto poco finora o che addirittura non avevano ancora esordito in questo campionato, e sono rimasto piacevolmente impressionato dalle prestazioni di ogni giocatore in campo. In particolare sento il dovere di menzionare Bini, ritornato in campo dopo una lunghissima assenza per infortunio, e Petrone, esordiente assoluto che ha ben figurato nel ruolo di terza flanker dopo alcuni mesi di allenamento”.
Tocca ora pensare agli obiettivi da conseguire nel 2014: “La strada da percorrere è ancora lunga, tutto è ancora in gioco e siamo consapevoli di non aver ancora vinto nulla – conclude l’allenatore dell’Arechi Rugby – ma il nostro obiettivo è ben definito e sappiamo che il 2014 potrà essere un anno decisivo per raggiungerlo, quindi non resta altro che lavorare sodo per non lasciare nulla al caso”.