Tempo di conferme per l’Arechi Rugby che domenica, tra le mura amiche del “Vestuti”, dovrà affrontare la temibile formazione della Scuola Rugby Cosenza, attuale terza in classifica che cercherà in tutti i modi di rovinare i piani di capitan Pierri e compagni, puntando al matematico terzo posto in classifica, utile in chiave play-off. Per il roster gialloblù caro al presidente Roberto Manzo invece si tratta di una vera e propria finale prima dell’ultimo incontro di campionato che sarà decisivo per decidere quale squadra si aggiudicherà il primo posto in classifica tra Arechi Rugby e Mastini di Rende.
Per l’allenatore dei Dragoni, Luciano Indennimeo, domenica si assisterà a un incontro senza esclusione di colpi: “Dopo la prova non brillante ma efficace di Catanzaro ci aspettano due incontri difficilissimi, il primo dei quali contro una formazione piuttosto ostica come la Scuola Rugby Cosenza. Abbiamo svolto degli allenamenti specifici per poter arrivare al meglio all’incontro di domenica, e siamo sicuri che il sostegno del nostro pubblico ci darà ancor più grinta per affrontare questo incontro così delicato”. “Sono sicuro – conclude coach Indennimeo – che anche in questo incontro, al di là del risultato, si evidenzieranno le potenzialità delle due squadre che scenderanno in campo e che si assisterà ad un grande incontro di rugby, quello vero”.
Anche il capitano dell’Arechi Rugby, Andrea Pierri, avverte la tensione del prepartita: “Veniamo da una serie di partite altalenanti, probabilmente a causa della pressione psicologica data dall’ottima posizione occupata in classifica, e trovarci dinanzi a due incontri così difficili, equivalenti a due vere e proprie finali non aiuta molto. Sono però sicuro che i ragazzi, dopo il grande impegno dimostrato in questi ultimi allenamenti, daranno il 101% per concludere al meglio questa stagione”. “Giocare in casa – conclude capitan Pierri – questi due incontri così difficili ci darà la possibilità di giocare con il cosiddetto uomo in più in campo, aiutandoci a smaltire buona parte della tensione accumulata fino all’attimo che precede l’ingresso in campo. Speriamo che ci sia una buona dose di pubblico pronta a supportarci fino alla fine, nel pieno rispetto dello spirito del rugby che contraddistingue tutti noi che lo pratichiamo ma anche chi lo segue sugli spalti”.