RIO DE JANEIRO (BRASILE) – 5 luglio 2013: Il giudice di gara di una partita di dilettanti, Otavio Jordao da Silva de Catanhede, 20 anni, ha espulso il giocatore Josenir dos Santos Abreu, 31 anni. Ne è nata una rissa, durante la quale l’arbitro ha estratto un coltello con cui ha colpito l’atleta, che non ha resistito alle gravi ferite riportate ed è morto in ambulanza. Il clima, già surriscaldato, è così ulteriormente degenerato e il terreno di gioco è stato invaso da alcuni spettatori.
La partita si è trasformata in tragedia in quanto l’arbitro è stato selvaggiamente ucciso da un gruppo di tifosi che ne hanno squartato il corpo e infilato la testa su un palo. Il macabro episodio, riportato da “GloboEsporte”, è avvenuto a Pio XII, un paesino di meno di 30 mila anime nell’entroterra del Maranhao, Stato del nord-est tra i più poveri e violenti del Paese sudamericano.
La polizia locale ha divulgato una nota informando che immagini raccolte da cellulari al momento dei fatti sono già in mano al commissario responsabile dell’inchiesta. La polizia non esclude che possano aiutare a identificare alcuni autori del barbaro crimine. Nel frattempo un sospetto si è già consegnato alle autorità: Luis Moraes de Sousa, 27 anni, avrebbe ammesso di aver partecipato al linciaggio dell’arbitro e fatto il nome di altre due persone, che avrebbero poi smembrato la vittima.