Apprendimento tradizionale coadiuvato dai social network. Un’eresia? Affatto. Presentati i progetti “Crescere che avventura” e “Google Apps for Education”. E l’apprendimento da oggi approda su un social network
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L’apprendimento tradizionale coadiuvato dai social network è oggetto del progetto “Crescere che avventura”, che riguarda l’educazione digitale messa a punto dalla Regione Toscana, ed in particolare dall’Istituto degli Innocenti, stamane presentato presso la Sala del Gonfalone del Palazzo di Città di Salerno, con la partecipazione di Emanuele Dattoli, e del dottor Bernardo Ceccarelli, esperto di Google e creatore di Google Apps for Education per l’apprendimento (e che la scuola può usare gratuitamente). A mediare l’incontro, l’assessore comunale all’ Istruzione di Baronissi Eva Avossa, e l’assessore alla Cultura Ermanno Guerra.
Questa innovazione nasce da un bisogno della scuola di comunicare con i ragazzi, e perché no, anche con i bambini, e parlare il loro stesso linguaggio idiomatico e digitalizzato di internet. Un modo come un altro per attualizzare l’apprendimento, ed arricchire l’ offerta formativa. Ecco illustrata questa iniziativa: si tratta della messa a punto di un nuovo social network pensato per l’apprendimento, www.trool.it, (acronimo di tutti i ragazzi ora on line) che con una grafica accattivante e semplicità di utilizzo, consente un nuovo uso propositivo delle piattaforme internet per l’apprendimento. Ciò è possibile grazie alla creazione sia di profili personali che di blog pubblici per le scuole interessate, che permettono un’interazione fra gli allievi e l’insegnante stesso. Possibile anche gli interventi in tempo reale, grazie alla disponibilità di massimo quindici webcam per migliorare l’apprendimento.
Questa deve essere considerata come un’ integrazione fra la scuola tradizionale e la modernità dell’ apprendimento, sperimentata dalle scuola medie di Ogliara, Giovi, Mariconda e Pastena. Lo scopo che questa piattaforma si propone, è di sviluppare una formula moderna che permetta ai ragazzi di potenziare l’apprendimento, e sfruttare appieno le funzionalità di internet anche per un apprendimento non passivo, in quanto i contenuti sono creati dai piccoli internauti. Inoltre, vorrebbe anche educare i minori ad un uso consapevole e attento del web, per proteggere da episodi di cyber bullismo e di adescamento di malintenzionati. Questo social infatti, è assolutamente sicuro, perché controllato dalla Polizia Postale, e quindi fruibile anche da bambini delle elementari.
Google Apps for Education, invece, è una suite di applicazioni multidisciplinari che fanno capo a Noovle. Si tratta anche in questo caso di strumenti per l’apprendimento, che implementano gli interventi della scuola. Moltissimi i vantaggi di questo tipo di apprendimento: comunicazione (grazie a funzioni come la mail, la chat, programmi per video e foto ecc), collaborazione, ed archiviazione (è possibile conservare i propri file). Salerno per ora, è pioniera di questo progetto, disponibile anche sui dispositivi mobili.
Sarà l’era di una scuola che unisce l’efficacia dei suoi programmi e dell’ interazione faccia a faccia, con un apprendimento non più nozionistico ma partecipativo?
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