Settimana di disagio per i pensionati di Coperchia che, dopo la rapina presso l’ufficio postale locale, sono stati impossibilitati a ritirare la pensione, nonostante l’apertura dell’ufficio di Capezzano
[ads1]
Oltre al danno la beffa. Potrebbe essere riassunta così la vicenda che in questi giorni ha visto protagonisti i pensionati residenti a Coperchia che, nella scorsa settimana, sono stati impossibilitati a ricevere la propria pensione.
Tutto è iniziato una decina di giorni fa quando, in seguito ad una rapina fruttata circa 30.000 euro, l’ufficio postale di Coperchia è stato sottoposto a sequestro dalle autorità competenti per ulteriori indagini, e per riparare il danno fisico arrecato dai malviventi alla serratura dello stabile. In attesa del ripristino totale delle attività presso l’ufficio di Coperchia, cosa che tra l’altro non è ancora avvenuta, i pensionati sono stati dirottati all’ufficio di Capezzano che paradossalmente si è rivelato non autorizzato a rilasciare le somme di denaro ai cittadini non accreditati, a meno che essi non fossero in possesso della “carta libretto”.
Una storia del tutto assurda e tale da andare avanti per diversi giorni durante i quali non solo le autorità non hanno provveduto a sostituire una semplice serratura, ma hanno fatto a gara a scaricarsi l’un l’altro le responsabilità del caso, ponendo in secondo piano l’assolvimento di un semplice diritto dei cittadini. Fortunatamente con l’inizio di questa nuova settimana sembra che qualcosa si stia muovendo e, anche se presso l’ufficio di Coperchia non è stato fatto nulla, i pensionati possono recarsi allo sportello di Capezzano per ottenere il proprio denaro.
Fonte: La Città
[ads2]