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Potrebbero essere di Antonio Rocco i resti umani ritrovati a Senerchia

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Potrebbero essere di Antonio Rocco i resti umani ritrovati a Senerchia

Ieri mattina Joe Brehun si sarebbe incamminato verso il punto dell’abbattimento dell’aereo e, dopo alcune ore, si è imbattuto in resti umani in avanzato stato di decomposizione. Secondo le dichiarazioni dell’Associazione Salerno 1943, potrebbero essere quelli di Antonio Rocco, il cercatore di funghi scomparso dall’8 luglio 2016

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Ieri mattina un cittadino statunitense, Joe Brehun, ha rinvenuto dei resti umani in una zona impervia delle montagne che sovrastano l’oasi del WWF di valle della Caccia a Senerchia. A prima vista i resti umani sembrano essere in avanzato stato di decomposizione e, secondo quanto comunicato dall’Associazione Salerno 1943, potrebbero essere quelli di Antonio Rocco.

Stando alle dichiarazioni, Joe si era recato nella zona impervia per adempiere a una richiesta di sua zia, la quale perse su quelle montagne che sovrastano Senerchia, suo fratello Joseph Brehun il 9 dicembre del 1944.

La signora avrebbe chiesto a Joe, che presta servizio nell’esercito USA ed è stanziato in Germania, di deporre sul luogo dove il fratello perse la vita una sua foto e un ricordo d’infanzia. Joseph insieme ad altri 15 commilitoni morì durante la seconda guerra mondiale a causa di un incidente aereo nel volo di trasferimento da Grottaglie a Napoli. L’aereo sul quale volava stava riportando a casa lui e altri aviatori statunitensi che avevano completato il ciclo di missioni operative. Probabilmente il pilota del B-24, soprannominato The Buzzer, non vide la cresta della montagna e la colpì precipitando nel dirupo sottostante.

Antonio RoccoSolo a distanza di mesi fu possibile recuperare le salme degli sventurati aviatori. L’associazione Salerno 1943 pochi mesi fa è riuscita a identificare la zona del crash site grazie alla preziosa collaborazione di Ferdinando Faia e di Fabio Di Vece di Senerchia. Sono stati rinvenuti alcuni frammenti del velivolo e il risultato delle ricerche è stato pubblicato in rete.

A tal proposito il presidente di Salerno 1943, Luigi Fortunato, dichiara: “Proprio grazie alla pubblicazione di questa notizia Joe ha appreso della possibilità di esaudire la richiesta della zia. Sabato pomeriggio ci siamo incontrati con lui e ci ha mostrato con grande commozione la fotografia dello zio e un ciondolo datogli dalla zia. Gli abbiamo spiegato che la zona dell’abbattimento è molto impervia e di difficile accesso. Gli abbiamo fornito alcune indicazioni di massima e i contatti dei nostri amici in zona”.

Non intimorito dalla difficoltà dell’impresa ieri mattina Joe si sarebbe incamminato verso il punto dell’abbattimento. Dopo alcune ore, sul ripido versante della montagna, si è imbattuto in resti umani in avanzato stato di decomposizione.

Secondo quanto si legge nel comunicato rilasciato, Joe sarebbe tornato sui suoi passi avvisando le guide dell’oasi WWF che avrebbero chiamato i Carabinieri della locale stazione prontamente accorsi sul posto. Per nulla sfiancato dalla precedente escursione, Joe, che è un paracadutista dell’esercito americano, avrebbe accompagnato le forze dell’ordine e le guide sul punto del ritrovamento. Adesso le indagini del caso dovranno permettere di appurare se i resti umani sono quelli di Antonio Rocco.

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