Ore 22,58: con un post sul suo profilo Facebook il presidente della Provincia di Salerno Antonio Iannone decide di comunicare la sua revisione della storia.
La morte dell’aguzzino delle Fosse Ardeatine Erich Priebke morto a Roma all’età di 100 anni, sta lasciando parecchi strascichi sia nell’opinione pubblica che nelle considerazioni del mondo politico.
Tra le migliaia di riflessioni, quella che sicuramente sta venendo fuori alla luce della ribalta, è quella del Presidente della Provincia di Salerno Antonio Iannone. Sono le 22 e 58 quando sul profilo facebook del noto politico salernitano appare questo post: «Ernesto Che Guevara è stato un macellaio peggiore di Priebke nei primi anni del regime di Fidel Castro a Cuba».
In un sol colpo equiparati nazismo e rivoluzione comunista. Un commento choc, che ha scatenato un vespaio di polemiche.
Bisogna precisare che queste “revisioni storiche” non sono nuove. Infatti, come riportato dal Mattino, Antonio Iannone, fedelissimo del suo predecessore in provincia Edmondo Cirielli -oggi deputato nelle fila di Fratelli d’Italia ndr- non ha fatto altro che ritornare a prima dello scorso aprile quando in occasione della celebrazione del 25 aprile, aveva «revisionato» il suo predecessore Cirielli, che aveva cancellato il ruolo dei partigiani e l’importanza della Resistenza nella nascita dell’Italia repubblicana.
Al 25 aprile Iannone aveva invitato a guardare come «testimonianza di libertà per la pacificazione nazionale». Una svolta, sembrò, rispetto a Cirielli che aveva menato fendenti contro le «rappresentazioni idilliache e mitiche della Resistenza» e evocato il ricordo del «sacrificio dei giovani soldati degli eserciti alleati, in particolare del contingente Usa, immolati sull’altare di un altra Patria per l’affermazione degli ideali di libertà e democrazia». Dei partigiani e della Resistenza nulla.
All’epoca fu un susseguirsi di polemiche, la stesse che sicuramente oggi si trascinerà dietro Iannone con le sue dichiarazioni.