Ad Acciaroli iniziativa in memoria del Sindaco pescatore: una marcia per Angelo Vassallo con l’intento di continuare a chiedere verità e giustizia, affinché lo “Stato” non rinunci a cercare chi ha ucciso lo “Stato”
Sabato 10 febbraio si è svolto ad Acciaroli (Sa) un importante evento promosso dalla “Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”: una marcia in memoria di Angelo, per continuare a chiedere verità e giustizia, con l’auspicio che la Magistratura non archivi le indagini, affinché lo “Stato continui a cercare chi ha ucciso lo Stato”.
Tra Sindaci, consiglieri e rappresentanti della società civile hanno risposto all’appello in circa trecento, dalla Sicilia al Veneto. Per il Comune di Napoli l’assessore Alessandra Clemente, il presidente del PNCVDA Tommaso Pellegrino, gli amici di sempre e compagni di tante battaglie, ambientali e sociali, quali Peppe Tarallo e Geppino Cilento. Ed inoltre il consigliere regionale dei verdi Francesco Borrelli, Angelo Corbo – sopravvissuto miracolosamente alla strage di Capaci – e l’ex Governatore della Campania Antonio Bassolino.
La marcia, con Dario Vassallo, fratello di Angelo, in prima linea, prende il via dal porto di Acciaroli per dirigersi, fuori dall’abitato, nel luogo in cui, quella sera del 5 settembre 2010, il Sindaco pescatore veniva trucidato da 9 colpi di pistola. Ad oggi tante ipotesi ma ancora nessun colpevole.
Nel posto del tragico evento Dario, insieme alla vedova Vassallo, lascia simbolicamente una pianta di ulivo. E da qui l’appello alle istituzioni da parte di Antonio Vassallo: “…Vogliamo solo sapere cosa è successo quella notte…Non possiamo andare avanti senza sapere chi è il vero assassino. Vogliamo che questo iter giudiziario, chiamiamolo così, venga scavalcato; che qualcuno, la rappresentanza politica, la Magistratura, in questo caso il Ministro Orlando, possa ascoltare queste parole e sensibilizzarsi con questa causa. Capire che per noi è importantissimo andare avanti“.
Con quel “Noi” Antonio intende non solo i familiari, ma tutta la comunità, il territorio. Un territorio che ha bisogno di giustizia, di chiarezza, poiché per la prima volta è stato interessato da un evento stravolgente. E con un velo di commozione ringrazia i presenti per la manifestazione di affetto ricevuta, con l’auspicio che la marcia odierna possa veramente servire per la prosecuzione delle indagini.
Dopo le parole di Antonio Vassallo il corteo ritorna in paese nella piazzetta di Acciaroli adiacente via Nino Bixio: uno slargo simbolo per la comunità di Pollica, rivalutato proprio da un intervento del Sindaco pescatore. Da qui Dario sottolinea come l’evento odierno non è una manifestazione contro la Magistratura o i Carabinieri, ma un appello alla verità, per poter tornare a credere nella giustizia.
Troppe cose non sono andate come dovevano andare tuona il fratello del Sindaco pescatore. Tante le domande in attesa di risposta, “Il mio sangue, il vostro sangue buttato sull’asfalto”, ma un’unica certezza quella di non arrendersi ed andare caparbiamente avanti. “Qualcuno deve pagare, chi sa deve parlare”.
Dario parla anche dello scopo della Fondazione Angelo Vassallo, del perché ha scritto un libro, del film e della prossima rappresentazione teatrale al S.Carlo di Napoli. Da un lato l’incessante ed ossessionata ricerca della verità, dall’altro il dovere di raccontare la storia di Angelo, la storia di un cilentano che ha avuto una visione mondiale della politica.
Significativa ed emozionante la testimonianza di Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente della camorra, che ricorda come la libertà, la dignità e la cultura non sono mai in vendita.
L’assessore alle “Politiche giovanili” del Comune di Napoli auspica che il messaggio, che si è voluti lanciare con questa marcia simbolica, giunga alle persone che sanno, perché chi sa deve parlare. Ed inoltre, ricorda, che il giorno in cui hanno sparato addosso ad Angelo Vassallo non soltanto hanno ucciso un uomo meraviglioso amato dalla gente, ma hanno sparato addosso a tutti quanti “Noi”. Hanno sparato addosso alla dignità di un Sud, quel Sud che ama la giustizia, l’ambiente, la bellezza. Quel Sud che è la straordinaria maggioranza, ed oggi noi siamo qui perché la dignità non ce la facciamo calpestare da nessuno.
Stefano Pisani, sindaco di Pollica richiama all’unità, per ricercare insieme l’unica verità. Superare le incomprensioni ed andare avanti come comunità, in memoria di“Angelo Vassallo, l’eroe dei nostri giorni”.
Ed anche il primo cittadino manifesta tutte le perplessità del caso, sull’aspetto che a 50 metri dal luogo dell’omicidio vi fosse un’abitazione, ma nessuno ha visto o udito qualcosa. Però l’eco degli gli spari, quella sera, giunse fin nelle taverne sul porto.
Significative le parole di Antonio Bassolino:“Un assassinio non va mai in prescrizione. Mi aspetto la verità, poiché Angelo rappresentava la Repubblica. La sua morte è un attentato alla Repubblica“. E l’ex Governatore della Campania rimarca lo spessore politico del sindaco pescatore: “Angelo è stato ammazzato perché era un bravo Sindaco, uno che ci teneva molto per il suo territorio“. Probabilmente, a costargli la vita, un no di troppo in merito ad un traffico di droga o a una speculazione edilizia.
Un uomo che è stato e sarà un simbolo per tutto il Cilento, ma il cui omicidio è ancora avvolto da tante ombre misteriose. E dalle colonne di Pyros, giornale locale, leggiamo con piacere “Je suis Angelo”. Per non dimenticare.
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