Dotazione finanziaria: oltre 4 miliardi e 576 milioni di Euro. Pagamenti al 31 gennaio 2014: poco più di 1 miliardo e 970 milioni. Certificazione della spesa da parte dell’Unione Europea (al 31.12.2013): 31,8% per un importo di circa 1 miliardo e 455 milioni di euro. Sono questi i numeri del percorso attuativo del Por Campania Fesr 2007/2013 analizzato dal Centro Studi Ance Salerno
La dotazione finanziaria del Por Campania Fesr (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) 2007-2013 al 31 gennaio 2014 è quantificabile in 4.576.530.132. Il totale dei pagamenti che si evince dal bilancio regionale ammonta a 1.970.469.937 (43,1%), per un totale di certificazioni all’Unione Europea (al 31.12.2013) di 1.454.618.496 (31,8%). Se si entra nel merito degli indicatori relativi ai sette assi d’investimento (in base ai dati del Sistema Monitoraggio Monit e del bilancio regionale), il Centro Studi Ance Salerno evidenzia che le percentuali dei pagamenti e delle certificazioni non superano in nessun caso le soglie del 60% per i pagamenti e del 55% per le certificazioni.
Nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza – evidenziano gli analisti del Centro Studi Ance Salerno – sulla base di una dotazione finanziaria di oltre 15 miliardi e 427 milioni di euro, il totale della spesa certificata al 31 dicembre 2013 è risultato pari al 40,9%, corrispondente a circa di 6 miliardi e 300 milioni di euro.
«In questi dati – sottolinea il Presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi – è racchiuso il divario tra le potenzialità legate a un bacino di fondi così consistente e la realtà di un contesto economico e produttivo gravemente penalizzato dai ritardi nella spesa effettiva sui territori».
«Il nodo della riattivazione degli investimenti nei nostri territori è centrale per provare a rilanciare il sistema economico e produttivo. I numeri ci dicono che qualcosa non ha funzionato, nonostante gli sforzi e l’impegno della Regione Campania, che ha, senza dubbio, impresso un’apprezzabile accelerazione. Ma è il momento di rimuovere ogni ostacolo. Gli Enti che rallentano la spesa vanno commissariati, non si possono bloccare in questo modo risorse indispensabili, in grado di generare ricadute sostanziali per imprese e famiglie».
Preoccupazione esprime Lombardi anche per l’avvio del nuovo ciclo di programmazione dei fondi Ue 2014-2020. «È chiaro che anche rispetto alle opportunità offerte dai nuovi fondi UE occorre cambiare passo e atteggiamento. Nell’ambito della filiera delle costruzioni questi finanziamenti saranno determinanti per consentire alle imprese di uscire dal tunnel di una crisi devastante. La programmazione dei fondi 2014-2020, come ha più volte messo in evidenza l’Ance in sede nazionale, rappresenta una straordinaria occasione per rilanciare le politiche urbane in Italia. Anche in questo caso, però, scontiamo un vero e proprio deficit operativo, perché non si ravvisa una politica chiara e ben articolata sulle città. Non possiamo limitarci a una diatriba sulla titolarità delle risorse. Il problema di fondo resta la realizzazione di un’efficace ed efficiente collaborazione tra i vari livelli istituzionali, nel rispetto, chiaramente, delle singole competenze. L’Ance – conclude il Presidente dei costruttori salernitani – continuerà a insistere sull’urgenza di definire strategie unitarie di sviluppo urbano a livello territoriale, chiedendo la funzionale integrazione dei fondi al fine di evitare la frammentazione dei finanziamenti su una pluralità di obiettivi non omogenei».