La forte crisi verificatasi tra il 2007 ed il 2013 ha portato alla chiusura di alcune imprese, ma anche all’affermarsi di aziende “gazzella”, ad alto potenziale di crescita
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Le aziende “gazzella” sono attività imprenditoriali che stanno avendo un importante successo nel Meridione. Nel periodo compreso tra il 2007 ed il 2012 hanno raddoppiato il proprio fatturato. In termini assoluti, la regione con più imprese gazzelle è la Campania (226), seguita dalla Puglia (136).
Si tratta di attività giovani, che introducono l’importante novità di investire di più, specialmente in beni di natura immateriale.
Nel periodo della forte crisi economica vi è stata quindi una sorta di “selezione naturale delle imprese”, con le “gazzelle” ad avere la meglio.
Con la crisi avutasi dal 2007 al 2013, il fatturato delle piccole e medie imprese campane è calato del 2,3% e la produttività dell’1%. Inoltre, il costo del lavoro dipendente ha fatto registrare un aumento pari all’8,1% (dati ANCE estrapolati da Rapporto PMI Mezzogiorno 2015).
Sempre in base ai dati estrapolati dall’ANCE Salerno, scopriamo come dal 2008 al 2012 sono “morte” 2850 PMI, mentre quelle che sono “sopravvissute” sono state pari a 6413. Nello stesso periodo ne sono nate 2218. Tra queste, vi sono anche le aziende gazzella.
Per Antonio Lombardi, presidente dell’Ance, lo scenario è drammatico, e per risolvere il problema, bisognerebbe che le istituzioni accelerassero gli interventi da tempo richiesti dal mondo delle imprese. Nello specifico, abbattere gli oneri finanziari per le imprese, rilanciare gli investimenti pubblici, velocizzare le misure premiali, al fine di favorire un’emersione dei più meritevoli, contrastare più efficacemente l’economia illegale.
Per Lombardi, fino a quando non si metteranno in atto le misure di cui sopra, la situazione sarà dura anche per le aziende gazzella, nonostante abbiano visioni e capacità al di sopra della media.
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