Edmondo Cirielli ha presentato un’interrogazione parlamentare sull’area contaminata da amianto nel territorio di Fisciano
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Si continua a parlare di amianto a Fisciano, ma in quest’occasione per scoprire la verità sulle iniziative proposte dal governo per salvaguardare la salute del territorio e degli abitanti.
Oggi, 6 agosto, il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Edmondo Cirielli dichiara, infatti, di aver presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri Galletti e Lorenzin sull’area contaminata da amianto nel territorio di Fisciano. Il deputato vuole “sapere quali sono le iniziative assunte o che saranno assunte a tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente“.
“La maxi inchiesta della procura di Nocera Inferiore – spiega – sarebbe partita da un sequestro del gennaio 2014, a ridosso di un fondo di proprietà di un noto imprenditore, e tra i rifiuti smaltiti molti sono stati classificati pericolosi: si tratterebbe di manufatti in cemento, contenenti una matrice di amianto, tutti dispersi sul fondo; le indagini hanno evidenziato che tali materiali provengono da un’azienda di Avellino presso cui le fibre di amianto venivano isolate dalle carrozze ferroviarie per poi essere incapsulate in cubi di cemento e molti di questi blocchi sarebbero stati depositati anche su un terreno di Fisciano, appartenente a privati”.
“Nel 2006 la stessa azienda – aggiunge – dichiarò il fallimento e, nell’ambito di una ricognizione per inquinamento ambientale sull’intera area, il tribunale conferì incarico a due noti professionisti per bonificare quel terreno; dalle relazioni peritali, emerse che quei cubi di cemento-amianto potevano restare lì, ma con l’integrazione di una segnaletica di pericolo che ne indicasse la presenza, motivo per cui l’iter di bonifica venne interrotto; successivamente, però, una nuova consulenza della procura, con il supporto dell’Asl Sa2, avrebbe disegnato un quadro del tutto differente, decisamente più drammatico, posto che quei rifiuti erano un «grave ed imminente pericolo» e la stessa procedura indicata dai periti risultò «inadeguata»”.
“L’indagine – sottolinea Cirielli – mira adesso a stabilire l’esistenza di un eventuale disastro ambientale, con diversi profili attenzionati: dai proprietari dell’area ai periti del tribunale, colpevoli di aver redatto una falsa perizia; di recente, a Mercato San Severino, un’ordinanza ha imposto il censimento dei materiali contenenti amianto, nella consapevolezza che è indispensabile monitorare tutte le eventuali e possibili fonti di inquinamento, attraverso un’azione preventiva, per salvaguardare la salute pubblica; tale consapevolezza, invece, nonostante la situazione generale desti preoccupazione, non sembra essere maturata negli ambienti comunali di Fisciano”.
Basterà un’interrogazione parlamentare a far fronte al problema dell’amianto?
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