L’AMDOS di Battipaglia invita il sindaco di Eboli a proseguire con l’accorpamento degli Ospedali. Squillante: “Forse non sono i direttori generali a doversi dimettere”
L’AMDOS (Associazione Meridionale Donne Operate al Seno) di Battipaglia, con una nota del 07/08/2014 inviata al sindaco di Eboli e per conoscenza alla Direzione dell’Asl e al commissario ad acta della Regione Campania Stefano Caldoro, invita il sindaco di Eboli a non sostenere nessuna iniziativa di associazioni o di cittadini tendente a riportare le Unità Operative di Ostetricia e Pediatria presso il Presidio Ospedaliero di Eboli. Anzi, la stessa Associazione, interpretando correttamente delibere e dettati dell’Organo di Governo Regionale, invita la Direzione dell’Asl a proseguire nell’azione di accorpamento dei Presidi Ospedalieri di Eboli e Battipaglia.
I responsabili dell’Asl fanno sapere che “la nota termina con una frase, che ci sentiamo di condividere in toto ed è stata il principio ispiratore dell’Atto Aziendale adottato da questa Azienda: …l’accorpamento delle funzioni degli ospedali è essenziale, ed è impensabile pensare di avere l’ospedale fuori casa o tre reparti con le stesse funzioni a pochi km di distanza. La moderna concezione della Sanità, che ha ispirato i Decreti Regionali, prevede la riconversione degli Ospedali di piccole dimensioni puntando al potenziamento delle realtà ospedaliere dotate di un numero adeguato di posti letto e delle Unità Operative necessarie a garantire il trattamento di tutte le patologie”.
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Tale apprezzamento, proveniente quindi da un’Associazione “indipendente” di donne (certamente sensibili al problema della salute della donna e del bambino), sembrerebbe confermare che l’Azienda ha operato bene nel rispetto delle normativa regionale, individuando percorsi terapeutici finalizzati a garantire un’assistenza sanitaria adeguata.
Il direttore generale Antonio Squillante dichiara: “Sono lieto della condivisione e dell’apprezzamento dell’operato di questa Direzione, proprio perché proviene da una associazione di donne, ed anche in virtù di questo ritengo che probabilmente non siano solo i direttori generali a doversi dimettere…”.