Amarcord Granata, un salto indietro nel tempo di 25 anni. Serie B del 1991. Quando la vittoria si decise dagli undici metri e Battara parò il rigore a…
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Amarcord Granata. Per ricordare che le gesta della Salernitana sono ricche di episodi e storie. E la sfida con
l’Ascoli è una di quelle che suscita diversi ricordi, in particolare per i gol di Zaniolo (2005) e Ganci (2009) che regalarono punti decisivi per la permanenza in B. Personalmente, sono legatissimo ad un Salernitana – Ascoli 2-1 del 1991, l’anno della B, perché fu da quella partita che scoppiò definitivamente la mia fede per la Salernitana. Domenica 2 giugno, di anni ne avevo 8: un’istintiva passione per il calcio, vissuta all’epoca attraverso 90° minuto, l’album Panini e nulla più. Nessun “di padre in figlio si tramandano…”, papà moderatamente appassionato e fratello juventino. A segnare il mio destino, furono gli studenti fuori-sede del piano di sopra. Radio Bussola 24 a palla e le urla di Tommaso D’Angelo. Quello che sentivo dal balcone m’incuriosì talmente tanto che costrinsi mia mamma ad accendere e sintonizzarmi la radio. Ricordo tutto molto bene, il fascino della radio e le emozioni vissute attraverso una voce…
La Salernitana arrivò a disputare quel match con l’acqua alla gola. Dalla vittoria in casa con la Reggina per 2 a 0 (reti di Pasa e Ceramicola) alla vittoria con l’Ascoli. Quasi tre mesi, un ciclo di 9 partite terribili che fece sprofondare la Salernitana in zona retrocessione; 6 pareggi e 3 sconfitte, con soli 4 gol segnati, di cui 2 su rigore. Quella con l’Ascoli, che si disputò all’Arechi il 2 giugno, era una partita da dentro/fuori, contro un
avversario difficile, in lotta per la promozione. Era l’Ascoli di Lorieri, Aloisi, Colantuono (l’allenatore…), Pierleoni, Zaini, Bruno Giordano, Cvetkovic e soprattutto di Walter Junior Casagrande. L’attaccante brasiliano della Seleçao, calciatore di assoluto livello che vestirà, con successo, anche la casacca granata del Torino e che quell’anno vinse la classifica marcatori di serie B con 22 reti. Una sfida da brividi dagli undici metri: proprio Casagrande si lasciò ipnotizzare da Battara. Pasa, invece, al 54’ fece centro dal dischetto, portando in vantaggio i Granata. Fratena raddoppiò all’83’, di nuovo sotto la Sud, dopo una fantastica percussione sulla destra. A nulla valse, un minuto dopo, la rete di Cvetkovic.
Quella vittoria regalò speranza alla Salernitana, che una settimana dopo, conquistò lo 0 a 0 al Bentegodi contro il Verona, poi promosso e il Cosenza all’Arechi per 2-0 con reti di Gasperini e Carruezzo. Sfortuna volle che, nonostante quella vittoria, finirono a 36 punti 5 squadre. In virtù della classifica avulsa proprio Salernitana e Cosenza si giocarono lo spareggio salvezza. Avellino, Modena e Pescara, sempre a 36 punti, si salvarono direttamente. E pensare che l’Ascoli, quarto e promosso a fine campionato, di punti ne fece 42, appena 6 in più della Salernitana retrocessa. Ma questa è un’altra storia e l’augurio è che la storia, questa volta, si ripeta solo in parte… [ads2]